Piazza Affari cala affossata dai petroliferi e dai bancari dopo la partenza negativa delle Borse Usa, che perdono terreno. A Milano venduto l'oil, sulla scia del forte calo del greggio, in particolare Tenaris che lascia sul parterre oltre il 3%. Comprate Pirelli e Finmeccanica
Piazza Affari cala insieme alle Borse europee, dopo l'avvio in negativo di Wall Street. Le Borse americane, che oggi, come ieri, hanno aperto un'ora prima per via dei differenti regimi dell'ora legale negli Usa e in Europa, perdono terreno. A New York il Dow Jones segna 17.812 punti (-1,01%) e il Nasdaq cede l'1,11% a 4.887 punti; lo Standard & Poor's 500 perde lo 0,89% a 2.061 punti. Negli Usa l'ora legale è iniziata domenica scorsa, 8 marzo.
Le vendite a Wall Street si devono in parte alla debolezza delle piazze europee, che cedono sulla scia delle ricorrenti preoccupazioni per la situazione in Grecia. I rappresentanti del governo greco dovrebbero incontrarsi domani con esperti delle organizzazioni che sovrintendono al piano di salvataggio per discutere delle riforme in programma. Nelle dichiarazioni seguite ad un incontro con i ministri delle Finanze dell'Eurozona ieri, il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ha espresso frustrazione per la Grecia e ha accusato il Paese di perdere tempo.
"Il mio messaggio chiave oggi è che abbiamo passato due settimane discutendo di chi incontra chi e dove, in quale configurazione e su quale agenda e questo è un assoluto spreco di tempo", ha detto Dijsselbloem. "Non potrei essere più esplicito su questo tema". "Ecco perché abbiamo detto che abbiamo parlato di questo abbastanza a lungo - ha aggiunto - abbiamo solo quattro mesi: facciamo questa cosa". Anche la robustezza del dollaro e le preoccupazioni per le prospettive dei tassi di interesse americani pesano sulle Borse Usa, in vista della riunione della Federal Reserve la settimana prossima.
Anche se non si prevede che la Fed rialzi i tassi di interesse nell'occasione, i recenti dati positivi sull'occupazione potrebbero indurre la banca centrale a segnalare che un rialzo dei tassi è all'orizzonte. La maggior parte dei principali settori segnano vistosi movimenti al ribasso, per effetto di una forte pressione delle vendite. Particolarmente deboli i titoli Internet, che trascinano il Dow Jones Internet Index in calo del 2%. Netflix e Amazon registrano le performance peggiori.
Finanziari, compagnie aeree, hardware e acciaio mostrano una notevole debolezza, mentre i titoli auriferi sono tra i pochi a guadagnare, andando controcorrente. Sui mercati obbligazionari, i Treasuries guadagnano terreno, ampliando il rimbalzo della vigilia. Di conseguenza il rendimento sul decennale di riferimento, che si muove in direzione opposta al prezzo, cala di 5,8 punti base al 2,137%.
A Milano il Ftse Mib cede l'1,11% a 22.314 punti, mentre l'All Share perde l'1,09% a 23.797 punti. Venduti sul Ftse Mib i petroliferi, in particolare Tenaris (-3,21%), sulla scia del forte calo del Brent; negative anche Eni (-2,23%) e Saipem (-2,07%). Il settore cede in tutta Europa: a Parigi Total cede il 3,06%; a Londra Bp perde il 2,43%; a Madrid Repsol perde il 2,31%. Lettera anche su Banca Mps (-3%). Comprate Pirelli (+2%) e Finmeccanica (+1,91%).
In calo anche le altre Borse europee: a Lisbona Psi 20 -2,46%; a Madrid Ibex -1,61%; a Londra Ftse 6.774 punti (-1,47%); a Francoforte Dax 11.465 punti (-1,01%); a Bruxelles Bel 20 -1,08%; a Parigi Cac 4.878 punti (-1,19%), ad Amsterdam Aex 483,35 punti (-1%); a Zurigo Smi -0,20%, in linea con piazza Affari che cala.
