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Borsa: Piazza Affari chiude con il segno più/Il Punto

21 marzo 2019 | 18.26
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Borsa: Piazza Affari chiude con il segno più/Il Punto

Dopo i minimi intraday toccati in corrispondenza del giro di boa, il listino di Piazza Affari chiude con il segno più all’indomani del meeting della Federal Reserve. Oltre alla scontata conferma del costo del denaro, dalla riunione è emerso come nell’anno corrente probabilmente non assisteremo a nuove strette sui tassi dei Fed Funds. Dal fronte Brexit, l’orientamento che dovrebbe prevalere in sede europea prevede un’estensione breve, fino all’11 aprile. “Il Parlamento auspica che un’eventuale estensione sia la più breve possibile, possibilmente non oltre l’11 aprile”, ha detto il presidente del parlamento europeo Antonio Tajani.

Secondo le stime diffuse oggi dall'istituto tedesco Bertelsmann, un’uscita senza accordo dalla Ue costerebbe all’economia del Regno Unito 57 miliardi di euro l'anno. Per i cittadini europei il conto sarebbe meno salato e pari a 40,4 miliardi (di cui 4 miliardi a carico del nostro Paese). Intanto, a 8 giorni dal fatidico 29 marzo la sezione del sito del Parlamento britannico dedicata alle petizioni è sommersa da chi vuole firmare per bloccare definitivamente il divorzio.

Restando nella “perfida Albione”, oggi il dato relativo le vendite al dettaglio ha fatto registrare un andamento migliore delle stime (+0,4%) mentre dal meeting della Bank of England è emerso che il costo del denaro potrebbe essere ritoccato nella seconda parte dell’anno. Indicazioni migliori delle stime quelle arrivate dai dati statunitensi relativi il manifatturiero dell’area di Philadelphia (13,7 punti), le nuove richieste di sussidio (scese a 221 mila) e il superindice (+0,2% m/m).

In questo contesto, a Piazza Affari il Ftse Mib si è fermato a 21.373,06 punti, +0,2% rispetto al dato precedente. La performance migliore del listino principale è stata registrata da Stmicroelectronics (+4,4%), in scia del buon andamento di Apple. Bene anche Telecom Italia (+1,38%), dopo le voci relative la cessione di Tim Brasil, e Campari (+1,65%), grazie alla promozione arrivata da Crif, che ha alzato il giudizio “unsolicited” a "BBB" da "BBB-" (outlook stabile). Acquisti anche sul titolo Juventus (+1,37%), in accelerazione dopo la notizia della mancata squalifica di Cristiano Ronaldo in Champions League (al portoghese è stata comminata “solo” una multa da 20 mila euro).

Debole il comparto bancario in cui spicca il -0,67% di Intesa Sanpaolo, il -1,73% di UniCredit e il -0,74% di Banco BPM. Rosso di 1 punto percentuale per lo spread con i titoli tedeschi a 240 punti base. Prese di beneficio su Prysmian (-1,23%) e -1,48% di Saipem. Nel comparto energetico, segno più invece sull’accoppiata Tenaris (+1,95%) ed Eni (+0,34%).

Tra le materie prime, -0,75% del Brent a 67,74 dollari il barile, mentre sul valutario l’eurodollaro ha interrotto la recente serie positiva segnando un calo di mezzo punto percentuale a 1,1354. (in collaborazione con money.it)

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