Giornata nervosa a piazza Affari, dove i titoli bancari sono stati tra i protagonisti della seduta. Dopo i rialzi degli ultimi due giorni, l'indice Ftse Mib ha ceduto lo 0,29% a 20.977 punti e l'All Share lo 0,23% a 22.370 punti. Il controvalore degli scambi è stato oggi pari a 2,77 miliardi di euro, in calo rispetti ai 3,78 miliardi di martedì e su 317 titoli trattati, 152 hanno finito la giornata in rialzo mentre quelli in calo sono stati 156.
Sul fronte bancario giornata negativa per Mps, che ha chiuso in calo del 2,03% a 0,241 euro. La Fondazione Mps ha ufficializzato la vendita di 1,4 miliardi di azioni della banca, pari all'11,98% del capitale dell'istituto. Gli analisti di Equita sim hanno migliorato il rating su Mps consigliandone l'acquisto delle azioni, sulla base del nuovo prezzo obiettivo di 0,31 euro. Gli esperti hanno anche incrementato le stime finanziarie e patrimoniali per il periodo 2014-2017. Per quanto riguarda gli altri titoli del settore, Banco Popolare ha perso l'1,25% chiudendo a 17,37 euro. L'amministratore delegato Pier Francesco Saviotti sembra non aver chiuso le porte a un eventuale ingresso di fondi istituzionali nella banca e l'occasione potrebbe essere l'aumento di capitale da 1,5 miliardi di euro che sara' lanciato a fine mese. Ubi Banca ha guadagnato l'1,17% a 6,505 euro e Intesa Sanpaolo lo 0,98% a 2,262 euro mentre Unicredit ha terminato la giornata in calo dello 0,77% a 6,48 euro. Bene Credem, che ha chiuso in rialzo dell'1,25% a 6,9 euro.
In campo energetico Snam ha chiuso la giornata in ribasso dello 0,62% a 4,174 euro. La società ha presentato il suo piano strategico per il periodo 2014-2017 con un business plan che prevede investimenti per 6 miliardi di euro, in calo rispetto ai 6,9 miliardi del precedente piano. Enel ha guadagnato lo 0,34% a 4,1 euro, A2A ha chiuso in crescita dello 0,1% a 1,001 euro mentre Terna in calo dello 0,36% a 3,866 euro. Tra gli industriali Pirelli ha perso il 2,11% a 11,11 euro. Secondo quanto riportato da alcuni organi di informazione la Consob avrebbe avviato alcune verifiche sul riassetto azionario del gruppo con l'ingresso della russa Rosneft. In ribasso anche Fiat Chrysler che ha chiuso con -1,25% a 7,895. La società ha ufficializzato che l'emissione obbligazionaria, annunciata martedì, sarà pari a un miliardo di euro.
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