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Borsa: progressi sull’asse Washington-Pechino, Milano ai massimi da agosto

03 aprile 2019 | 18.32
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Sul listino milanese il Ftse Mib termina la seduta a +1,08%. Vola STM.

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Nuova seduta positiva per l’azionario di Piazza Affari, salito oggi ai livelli massimi dal mese di agosto. Recuperati 20 punti percentuali dallo scorso 27 dicembre, per il Ftse Mib, che oggi ha chiuso a 21.755,88 punti (+1,08%), si apre una nuova fase di mercato rialzista. L’intonazione positiva del listino milanese è in linea con quello delle altre piazze finanziarie europee, spinte dall'andamento dei colloqui tra Cina e Stati Uniti. Anche se ci sarebbero ancora diversi fattori da limare, riportano fonti di mercato, gran parte dell’intesa sarebbe ormai raggiunta.

Sul listino principale di Piazza Affari i progressi sull’asse Washington-Pechino hanno permesso a STMicroelectronics, in linea con il comparto di riferimento in Europa, di far registrare la migliore performance con un +5,79%.

Tra i titoli del settore automotive, rally per Brembo (+7,25%) spinta dalle parole di Alberto Bombassei. In occasione dell’inaugurazione del nuovo impianto di Nanchino, in Cina, il patron di Brembo non ha escluso operazioni di M&A, anche a costo di ridurre la propria quota sotto il 50%. Acquisti anche su CNH (+2,85%) e sostanziale parità per Fiat Chrysler Automobiles (+0,2%).

Nel comparto bancario, +2,73% di UniCredit, vicina ad un accordo da 800 milioni di euro con le autorità statunitensi per chiudere le indagini relative i servizi di compensazione prestati a clienti iraniani in violazione delle sanzioni. +2,74% per Azimut, dopo che il presidente Giuliani ha detto in un'intervista al Sole 24 ore che il primo trimestre è stato il migliore della storia. Tra le utilities, -2,61% di A2A nel giorno dei conti e dell’aggiornamento del piano industriale.

Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, che cita ben quattro fonti governative e politiche, il governo starebbe per tagliare l’obiettivo di crescita per l’anno corrente dal +1% stimato a dicembre allo 0,3-0,4 per cento. Di conseguenza, il rapporto deficit/Pil passerebbe dal 2,04 concordato con le autorità europee al 2,3 per cento. I nuovi target saranno contenuti nel Documento di economia e finanza (Def) che dovrebbe essere esaminato dal Consiglio dei ministri il prossimo 9 aprile.

Dal fronte titoli di Stato, spread a 269,5 punti base (-1,25%) mentre per quanto riguarda le commodity, il Brent è stato penalizzato dalle indicazioni arrivate dalle scorte statunitensi che, salite a sorpresa nell’ultima settimana, hanno interrotto la corsa dell’oro nero. Dopo tre sedute in positivo, il future con consegna giugno passa di mano a 69,11 dollari il barile, -0,4% rispetto al dato precedente. (in collaborazione con money.it)

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