Partenza di settimana decisamente in affanno per le Borse europee e, in particolare, per la Borsa di Milano. Gli investitori guardano con preoccupazione alle dichiarazioni della candidata alle presidenziali francesi, Marine Le Pen, secondo cui la Francia potrebbe uscire dall’Unione europea e dalla Nato.
Piazza Affari archivia la giornata in ribasso del 2,2% a 18.693 punti, il minimo di giornata, e le tensioni sono evidenti sullo spread tra Btp e Bund tedeschi, salito oltre i 200 punti, ai massimi da due anni.
Sui mercati non sembra aver influito l'audizione al Parlamento Ue di Mario Draghi, presidente della Bce, che oggi ha detto che l'Euro "è irrevocabile" e che nella gestione del Quantitative Easing, la Bce "non ha fatto nessuna disuguaglianza" nel trattamento dei singoli paesi. Per quanto riguarda il comparto bancario, invece, la creazione di un'asset management company, ovvero una bad bank per le sofferenze, a livello europeo "non sarebbe proprio una panacea".
Immediate le vendite sui titoli finanziari europei: le banche italiane sono state tra le più colpite. Nel primo giorno dell'aumento di capitale da 13 miliardi di euro, Unicredit perde il 6,87% a 12,21 euro; i diritti cedono il 18,8% a 10,59 euro. Banco Bpm cede il 5,8%, Bper il 5,7% e Ubi banca il 5,4%. Intesa Sp segna -2,4%.
Gli unici due titoli del Ftse Mib positivi sono Telecom (+1,4%), in rialzo dopo i conti e il piano, e Cnh Industrial (+3,13%). Fra i titoli del comparto petrolifero Eni perde il 2%,Saipem l'1,5%. Sono in calo anche Ferragamo, Luxottica, Ferrari, Prysmian e Leonardo. Tra le piazze europee, Francoforte perde l'1,2%, Madrid l'1,1%, Londra lo 0,22% e Parigi l'1%.