Chiusura positiva, anche se non lontana dai minimi intraday, per Piazza Affari, spinta nel corso della giornata dalle rassicurazioni arrivate da Christine Lagarde sullo scudo anti-spread.
Sul Ftse Mib, che ha terminato a 22.089,41 punti (+0,39%), la performance migliore è stata messa a segno dalle azioni Leonardo (+3,51%), spinte dalla notizia dell’accordo vincolante per la fusione della controllata statunitense Drs con Rada Electronic Industries.
Quotata sul Nasdaq, Rada Electronic Industries Ltd. è un fornitore di radar tattici militari software-defined avanzati. “Si prevede -riporta la nota della società italiana- che Leonardo Drs e Rada insieme possano generare una significativa crescita alimentata dalla loro gamma di prodotti competitivi che soddisfa le esigenze principali dei loro clienti”.
Segno meno invece per i titoli del risparmio gestito (-0,84% di Poste Italiane e -0,93% per Banca Generali) e per le aziende di pubblica utilità (-2,59% per Terna, -2,33% di A2A e -1,67% per Hera).
Secondo quanto riportato dai giornali, l’antitrust Ue avrebbe dato il via libera a Enel (-0,44%) e Intesa Sanpaolo (+0,72%) per l’acquisizione della società di fintech Mooney e del Compendio (PayTipper, CityPoste Payment, Enex X Financial Services e Junia Insurance).
A proposito di banche, Banco Bpm ha terminato con un +2,08%, UniCredit ha segnato un +0,9% e Mediobanca un +0,93%.
Dopo i 3,4 miliardi di ieri, oggi il nuovo Btp Italia ha registrato richieste per 2,3 miliardi (domani sarà ancora la volta dei retail, mentre giovedì la giornata sarà riservata agli istituzionali). Stabile a 201 punti base il differenziale di rendimento tra i decennali italiani e quelli emessi dal Tesoro tedesco. (in collaborazione con Money.it)