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Piazza Fontana, Mattarella: "Fu attacco feroce alla Repubblica"

12 dicembre 2020 | 10.22
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"Milano - con la sua concorde fermezza democratica - fu di esempio e divenne il paradigma della risposta civile. La strage di piazza Fontana ha interpellato in maniera esigente l’identità della Repubblica, suscitando un’unità di popolo determinante per sconfiggere violenza, terrorismo, eversione. Una riserva di valori etici che fu centrale e seppe porsi a fianco dei familiari delle vittime". Lo sottolinea il capo dello Stato Sergio Mattarella in occasione dell'anniversario della strage. "Il terrorismo - ha continuato Mattarella - tentò di inserirsi nelle fratture della società per disgregarne le basi: gli italiani non lo consentirono. Lavorare per la coesione e la sicurezza, per il rispetto dei diritti dei cittadini, per il superamento dei divari, sono i doveri che avvertono, anche oggi, quanti, nelle istituzioni e nella società civile operano per la libertà e l’unione delle coscienze del nostro Paese".

"A Milano, in piazza Fontana, cinquantuno anni or sono, fu sferrato un attacco feroce al popolo italiano, alla Repubblica, alla convivenza civile del Paese. Morirono persone inermi, le loro famiglie vennero gettate nel dolore, molti feriti portarono a lungo i segni di quel vile, sanguinario attentato", continua il Capo dello Stato, che aggiunge: "Vite spezzate al cinico scopo di seminare paura, spingere la opinione pubblica a inseguire una sicurezza purchessia, sottrarre al popolo, con una spirale di violenza, la sovranità duramente conquistata con la lotta di Liberazione, azzerando il patto di cittadinanza che da essa ha avuto origine".

"Fu tappa di quella strategia della tensione di matrice neofascista -spiega Mattarella - alla quale si aggiunse ben presto il terrorismo sedicente rivoluzionario delle organizzazioni brigatiste rosse. A vent’anni dalla Costituzione repubblicana la società italiana comprese che si trattava di un’aggressione alla nostra stessa civiltà, che erano in gioco i valori e i principi del patrimonio comune".

CASELLATI - "Cinquantuno anni fa il vile attentato terroristico di piazza Fontana aprì uno dei periodi più bui della nostra Repubblica. Fu un attacco diretto e sovversivo alla democrazia e allo Stato di diritto. Di quella tragica stagione, oltre al dolore e alle vittime innocenti, dobbiamo ricordare anche la reazione e la comunione d’intenti tra cittadini, corpi intermedi e istituzioni che consentì all’Italia di sradicare il terrorismo. Un esempio di unità a cui dobbiamo guardare anche nelle difficoltà di oggi". Lo ha dichiarato il presidente del Senato Elisabetta Casellati in occasione dell’anniversario della strage. "Nei confronti delle famiglie colpite nei propri affetti abbiamo un debito di verità che non può essere cancellato e per questo continuerò a battermi per la desecretazione di tutti gli atti", conclude la seconda carica dello Stato.

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