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Picchia la moglie che vuole imparare l'italiano, arrestato 47enne marocchino

22 gennaio 2016 | 11.24
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Ha minacciato di morte per anni la moglie, picchiandola più volte sotto gli occhi dei figli piccoli, fino a scatenare la sua ira furibonda quando le ha annunciato che avrebbe frequentato un corso di lingua italiana. A mettere fine all'incubo di violenze morale e fisiche per una famiglia marocchina è stata un'operazione dei carabinieri di Agliana (Pt) che hanno arrestato, ieri pomeriggio, il marito già sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla moglie.

Un disoccupato marocchino, 47enne, con alcuni precedenti di polizia a suo carico, è il protagonista di una vicenda di maltrattamenti in ambito familiare che si trascinava dal 2009. Nel maggio 2014, la moglie 37enne, già separata, lo aveva denunciato per una serie di maltrattamenti e soprusi commessi nei suoi confronti, anche alla presenza dei due figli minori, aggravati da evidenti problemi di alcolismo.

La donna, già dal 2009 seguita dai servizi sociali, si era rifugiata fino al 2012 con i figli per tre anni presso una casa famiglia. Era tornata poi a vivere ad Agliana, sperando che la situazione si risolvesse. Ma l'ex marito, che non aveva accettato la separazione, aveva ripreso a tormentarla con continue minacce di morte sia rivolte direttamente in strada sia con il telefono.

L'uomo era arrivato a commettere anche aggressioni fisiche sotto gli occhi dei figli, per le quali la donna, sebbene non avesse mai voluto ricorrere alle cure mediche, aveva chiesto in tre occasioni l'intervento dei carabinieri.

In una circostanza, particolarmente drammatica, la donna era stata pesantemente minacciata per la sua volontà di frequentare un corso di lingua italiana che ne avrebbe favorito l'inserimento nella comunità locale anche in prospettiva della ricerca di un impiego. La donna si era intimorita al punto tale da rinunciare al proposito di iscrizione al corso di italiano.

Nel maggio del 2015 il Tribunale di Pistoia aveva irrogato all'uomo la misura cautelare del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dal coniuge, ma anche questo provvedimento non era servito ad attenuarne l'aggressività tanto che aveva più volte violato le disposizioni impostegli. Il Tribunale di Pistoia, accogliendo la richiesta di aggravamento della misura cautelare avanzato dai carabinieri della stazione di Agliana che hanno seguito la vicenda, ha ora emesso il provvedimento che è stato eseguito ieri con il trasferimento dell'uomo presso il carcere di Prato.

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