Torino, 26 mar. (Adnkronos Salute) - Venerdì 28 marzo, nella Comunità Arcobaleno per detenuti tossicodipendenti della Casa circondariale Lorusso e Cutugno di Torino, si celebrerà la piantumazione del 'kaki di Nagasaki'. E' una tappa del 'Kaki tree project', progetto internazionale ideato in Giappone per sensibilizzare sul tema della pace, utilizzando come valore simbolico il 'kaki della pace di Nagasaki', pianta sopravvissuta all'esplosione nucleare del 9 agosto 1945. Dai suoi frutti il botanico giapponese Masayuki Ebinuma riuscì nel 1994 a ottenere semi, da cui nacquero le pianticelle di kaki di 'seconda generazione'.
Nel 1995, dalla collaborazione con l'artista giapponese Tatsuo Miyajima - ricorda l'Asl Torino 2 in una nota - è nata l'idea di collegare le pianticelle di kaki ai bambini e agli adulti attraverso l'arte, per sostenere il messaggio di pace e rinascita. E il progetto, partito da Nagasaki e sviluppatosi nelle scuole elementari di varie località giapponesi, si è diffuso in tutto il mondo ed è in continua espansione. Il Servizio dipendenze-area penale del dipartimento Dipendenze 1 dell'Asl To2, di cui è responsabile Enrico Teta, ha colto il profondo significato del 'Kaki tree project', sostenendo il progetto della piantumazione del kaki di Nagasaki all'interno della comunità per tossicodipendenti Arcobaleno del carcere torinese.
"La piantumazione del kaki di Nagasaki all'interno di un carcere viene ad assumere ulteriori significati - commenta Enrico Teta - si mostra come un luogo di pena, dove la società spesso tende a relegare i suoi problemi, i suoi mali, le sue contraddizioni e talora a dimenticarsene, perciò può farsi portatore di un messaggio di riconciliazione". "Una simile iniziativa aiuta le persone a riconoscersi e a vedere la realtà da prospettive differenti, attenuando le reciproche diffidenze - prosegue Teta - Lo sviluppo del progetto ha creato l'opportunità di parlare di pace, carcere, droghe e riabilitazione con alunni delle scuole elementari, studenti delle scuole medie e altri attori sociali, che difficilmente avrebbero avuto possibilità di incontrarsi". Il progetto ha trovato un forte sostegno all’interno dell'istituto Lorusso e Cutugno e all'esterno, con l'adesione di scuole, l'Istituto per minori Ferrante Aporti, Associazioni (La Brezza, Morgana, Insieme al margine, Museo arte Cerreto, Scuola di burattini e marionette, Torino art gallery), artisti e istituzioni.