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Musica: 90 anni d'avanguardia per Pierre Boulez

25 marzo 2015 | 18.27
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Il grande compositore e direttore d'orchestra francese spegne domani novanta candeline. Una vita all'insegna del rigore assoluto, sia nella composizione che sul podio. Il suo nome è da sempre legato alla musica contemporanea e alla ricerca sull'invenzione sonora, ma anche all'interpretazione di Wagner e Debussy, di Stravinsky e Berg

Pierre Boulez (foto Infophoto) - INFOPHOTO
Pierre Boulez (foto Infophoto) - INFOPHOTO

Schivo, riservato, rigoroso al massimo grado, Pierre Boulez è fin dal secondo dopoguerra considerato il simbolo della musica contemporanea e della ricerca costante dell'invenzione sonora. Il grande compositore e direttore d'orchestra, che vive a Baden Baden in Germania, domani compirà 90 anni. Una vita dedicata alla musica e all'avanguardia musicale post-weberniana. Ma anche all'interpretazione sul podio dei grandi compositori del tardo Ottocento e del Novecento, da Wagner a Debussy, da Stravinsky alla seconda scuola di Vienna di Schoenberg, Berg e Webern.

Allievo di Olivier Messiaen e di René Leibowitz, Boulez, che veniva dagli studi di matematica a Lione abbandonati per la sua passione, la musica, ha composto, diretto ma anche insegnato (alla prestigiosissima Accademia di Musica di Basilea), e ha fondato importanti istituzioni come l'Ircam, nato nel 1970 su richiesta dell'allora presidente francese Georges Pompidou allo stesso Boulez. Un istituto per l'esplorazione e lo sviluppo della musica moderna che il musicista diresse fino al 1992. Ma ha anche diretto la cattedra di 'Invention, technique et langage en musique' presso il prestigioso Collège de France.

Boulez è Commendatore delle Arti e delle Lettere in Francia, ha avuto al medaglia per le scienze e per le arti in Austria, la Croce al merito di I Classe e il cavalierato dell'Ordine pour le Mérite in Germania, oltre alla Gran Croce dell'Ordine di San Giacomo della Spada in Portogallo, ha inciso una quantità sterminata di dischi. Nel 1976, in occasione dei cento anni del Festival di Bayreuth in Germania, è stato chiamato a dirigere un nuovo allestimento del 'Ring' wagneriano con la regia di Patrice Chereau, poi oggetto di registrazioni audio e video, che resta un punto di riferimento nell'interpretazione wagneriana.

Nel 2012 la Biennale Musica di Venezia gli ha conferito il Leone d'oro alla carriera e nel 2002 ha vinto il 'Glenn Gould Prize'. Qualsiasi tentativo di raccontare la carriera e l'importanza di Boulez nella composizione ma anche nell'interpretazione musicale diventa, quindi, riduttivo. Non resta che dirgli: "Auguri maestro".

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