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Spazio: Aliprandi, io primo italiano su Marte? Sono pronto

25 febbraio 2015 | 17.41
LETTURA: 5 minuti

"Ciò che mi spaventa di più è l'aspetto psicologico" ammette. E' l'unico connazionale scelto da Mars One e inserito nella top 100 dei 'marsonauti' per un viaggio di sola andata sul pianeta rosso. Il progetto è proposto e guidato dal ricercatore olandese Bas Lansdorp.

Pietro Aliprandi
Pietro Aliprandi

"Sono pronto, l'importante è tenere a mente che è una missione di colonizzazione e non di semplice esplorazione" perchè "per creare una colonia stabile, bisogna rimanerci". Non arretra Pietro Aliprandi, l'unico italiano scelto da Mars One e inserito nella top 100, la lista di candidati da cui saranno selezionati i 24 'marsonauti' per il progetto proposto e guidato dal ricercatore olandese Bas Lansdorp che ha lo scopo di stabilire una colonia permanente su Marte. Insomma, un viaggio di sola andata per 24 persone in tutto. La data prevista è il 2024. "Ciò che mi spaventa di più è l'aspetto psicologico: solo una forte motivazione può proteggere dall'elevato stress cui gli astronauti andranno incontro" ammette Aliprandi che, parlando con Francesca Mancuso per nextme.it, spiega che però "è anche vero che nessun essere umano ha mai affrontato un’impresa simile, perciò, nonostante anni di preparazione, non possiamo davvero sapere cosa aspettarci". Aliprandi, 25 anni, nato a Trieste, prossimo a laurearsi in Medicina con una laurea in Neuropsicoanalisi, è stato scelto fra 200mila candidati ed è l'unico del nostro Paese ad aver superato tutte le selezioni che, ad oggi, vedono in pista solo 100 candidati. "Perché sono stato scelto? Penso che in larga misura sia dovuto alla mia determinazione" dice. "Questo progetto -continua il candidato 'marsnauta'- cerca persone motivate, e io penso di esserlo. Inoltre, mi è stato chiesto quale contributo avrei potuto portare a questa missione. Ho risposto che la mia tesi tratta di psichiatria, e che per questo sarei felice di occuparmi, con il dovuto addestramento, delle difficoltà psicologiche che io e gli altri astronauti dovremo affrontare durante il viaggio".

I rischi fisici e psichici, evidenzia Francesca Mancuso, infatti non sono trascurabili, dall'aumento dell'altezza alla perdita del tono muscolare, fino all'alterazione del sonno. "Come ho già detto, uno dei problemi più gravi sarà la pressione psichica. Nessun essere umano -afferma ancora Pietro Aliprandi- ha mai affrontato una simile sfida, quindi non sappiamo con esattezza cosa aspettarci. Questo è secondo me l’aspetto più misterioso e inquietante di tutta la missione". "Psichiatria a parte, -continua Aliprandi- il medico su Marte tornerà ad essere una figura che oggi non si vede più, cioè quella che sappia operare in tutti i campi. In generale, penso che le occupazioni principali saranno traumi e ferite, speriamo non troppe, e in futuro anche ostetricia e pediatria, quando nasceranno i primi bambini". "L’indebolimento dell'organismo sarà temporaneo, e con il tempo -assicura- ci si adatterà alla nuova gravità e alla lunghezza del giorno marziano. È interessante notare che, in verità, il nostro cervello sia programmato per un giorno di 25 ore, non 24, e che essendo il giorno marziano di 24 ore e 40 minuti, questo si avvicini di più ai nostri ritmi fisiologici". "La mia famiglia è orgogliosa di me, ma la mia ragazza non riesce ad accettare l’idea. E mio malgrado, non posso darle torto" taglia corto.

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