"Una montagna di coperture" sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. Torna a denunciarlo in diretta sulla pagina Facebook AdnKronos il fratello Pietro nel giorno in cui esce nelle sale cinematografiche l'ultimo film sul caso Orlandi: 'La verità sta in cielo', di Roberto Faenza. "A un mese dalla scomparsa di Emanuela - afferma Pietro Orlandi - ci fu tra lo Stato italiano, a livello di presidenza del Consiglio, e lo Stato vaticano, un invito a non aprire una falla che difficilmente si sarebbe chiusa. E l'archiviazione voluta l'anno scorso è il continuare dopo 33 anni a non voler aprire quella falla che difficilmente si potrebbe chiudere". La famiglia Orlandi a cui Papa Francesco a pochi giorni dal suo insediamento disse "Emanuela sta in cielo", è convinta che "in Vaticano sanno la verità" e "se è vero che chi non parla è complice, sono tutti complici".
Il film di Faenza potrebbe contribuire a "far fare un passo avanti alla vicenda" perché, spiega il fratello della giovane cittadina vaticana scomparsa nel 1983, "non lancia una teoria ma fa riferimento all'ultima inchiesta, a quello che non si è fatto e sul perché è stata archiviata questa inchiesta. Va ad approfondire tutti quegli indizi che non sono stati approfonditi da chi in quel momento aveva in mano l'inchiesta".