''E' un dato che denota una pallidissima crescita congiunturale di un decimo di punto, che porta a -1,9% la flessione del Pil reale su base annua in confronto al 2012, e che deve ritenersi peggiore delle attese rispetto alle valutazioni dei principali istituti di ricerca''. Questo il commento dell'Ufficio Studi di Confcommercio alla stima preliminare del Pil nell'ultimo trimestre 2013 diffusa oggi dall'Istat.
''L'Italia è pertanto molto, troppo lontana, dagli incrementi congiunturali dello 0,7-0,8% di Usa e Regno Unito, paesi tornati su un sentiero di crescita che esce dalle statistiche per beneficiare realmente famiglie e imprese'', rileva l'Ufficio Studi di Confcommercio.
''Sulla base delle più recenti indicazioni congiunturali - continua la nota - non si può affermare che il nostro paese sia fuori dalla profonda recessione in cui annaspa da oltre un quinquennio, con effetti dirompenti sui livelli occupazionali, sul tenore di vita delle famiglie e sulla capacità di sopravvivenza delle imprese, complice una pressione fiscale insostenibile figlia di una spesa pubblica pari a metà del Pil''.(segue)