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Pil: Istat, outlook eurozona, in primo trimestre +0,4% congiunturale

07 aprile 2014 | 16.41
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Pil: Istat, outlook eurozona, in primo trimestre +0,4% congiunturale

Roma, 7 apr. (Labitalia) - La ripresa nell'area dell'euro segnerà il valore più elevato nel primo trimestre del 2014, con un tasso di incremento del pil di 0,4% in termini congiunturali, per poi decelerare marginalmente nei due trimestri successivi. Lo comunica l'Istat, nella nota di previsione Ezeo (Euro zone economic outlook), curata da un network costituito tra tre istituti di statistica e analisi economica dei paesi membri dell'area euro: l'Istat per l'Italia, l'Ifo per la Germania, l'Insee per la Francia. Rispetto ai mesi precedenti, si legge nella nota, ''la crescita risulterà più diffusa tra i settori e i paesi grazie al progressivo miglioramento della domanda interna, che si aggiungerà al contributo ancora positivo delle esportazioni nette''. Gli investimenti privati ''continueranno a aumentare nell'orizzonte di previsione trainati dall'evoluzione dell'attività economica e dalla necessita di ricostituire la capacita produttiva dopo il brusco aggiustamento determinato dalla crisi finanziaria''.

La situazione ''ancora negativa'' del mercato del lavoro e le politiche fiscali ''ancora restrittive'' in alcuni paesi determineranno una ''lenta crescita del reddito disponibile e un conseguente modesto incremento dei consumi''. Sotto l'ipotesi che il prezzo del petrolio si stabilizzi a 107 dollari al barile e che il tasso di cambio euro-dollaro fluttui attorno a 1,38, l'inflazione totale, si spiega nella nota, ''dovrebbe crescere solo marginalmente nei prossimi due trimestri, rimanendo ben al di sotto della soglia del 2%''. Una domanda estera più debole da parte delle economie emergenti, soprattutto dall'Asia, e un aggravamento delle tensioni internazionali in Europa orientale, che potrebbe determinare un incremento brusco nel prezzo del gas europeo, sono i principali rischi a ribasso associati a questo scenario.

Il clima di fiducia delle imprese per l'area dell'euro ''ha continuato a evolversi lungo una tendenza positiva'', si legge nella nota Ezeo. I risultati delle inchieste danno ''indicazioni favorevoli in tutti i settori con l'eccezione di quello delle costruzioni, dove il peggioramento del clima di fiducia sembra comunque essersi arrestato''. A gennaio, la produzione industriale è inaspettatamente calata (-0,2%) principalmente a causa delle temperature miti durante l'inverno che hanno penalizzato drasticamente la produzione nel settore energetico. Tuttavia, in linea con i risultati delle inchieste la produzione è attesa evolversi lungo un sentiero positivo nei prossimi tre trimestri, fluttuando attorno allo 0,4%.

La ripresa nell'area dell'euro ''continuerà nei prossimi trimestri trainata anche dal progressivo miglioramento della domanda interna''. Rispetto ai mesi passati, la crescita si dovrebbe diffondere tra i settori e i paesi. Nel complesso, il Pil aumenterà dello 0,4% nel primo trimestre, per poi decelerare leggermente nei successivi due trimestri (+0,3% nel secondo e nel terzo trimestre), riflettendo, soprattutto in Germania, gli effetti della normalizzazione nelle condizioni climatiche. Le prospettive per i consumi privati rimangono ''modeste a causa delle condizioni ancora negative del mercato del lavoro e della conseguente lenta crescita del reddito disponibile''. Sebbene in miglioramento, la ripresa del Pil sarà insufficiente a determinare una riduzione del tasso di disoccupazione. Ci si attende, infatti, che questo rimanga sui valori elevati raggiunti nel breve termine e diminuisca solo moderatamente in seguito.

Nel complesso, i consumi privati rimarranno ancora deboli nei prossimi tre trimestri (+0,2% nel primo, secondo e terzo trimestre). In base ai risultati delle inchieste, la mancanza di attrezzature ha cominciato a costituire un limite per la produzione manifatturiera. Questo fattore, combinato con le migliorate prospettive di profitto, suggerisce un rafforzamento della crescita degli investimenti lungo l'orizzonte di previsione. Nei prossimi tre trimestri la dinamica degli investimenti risulterà sostenuta (+0,8%, +0,4% e +0,7%), con una decelerazione nel secondo trimestre determinata da effetti climatici temporanei che hanno influenzato negativamente il settore energetico durante l'inverno 2013/2014.

Nonostante una tendenza generale positiva, gli investimenti in costruzioni rimarranno deboli. La componente in macchinari e attrezzature al contrario sarà più dinamica nell'orizzonte di previsione stimolata dal migliorato clima di fiducia e da una graduale stabilizzazione delle prospettive relative alla domanda interna. Nel primo trimestre 2014, l'inflazione è cresciuta dello 0,7% dopo un aumento dello 0,8% alla fine del 2013. Sotto l'ipotesi che il prezzo del petrolio si stabilizzi a 107 dollari barile e che il tasso di cambio euro-dollaro fluttui attorno a 1,38, l'inflazione totale dovrebbe crescere marginalmente nei prossimi due trimestri, rimanendo ben al di sotto della soglia del 2% (+0,8% e +0,9% rispettivamente nel secondo e terzo trimestre). Questa dinamica, si sottolinea, ''riflette gli impulsi positivi del settore energetico accompagnati da pressioni contenute dei prezzi interni''. Con una domanda interna, ancora debole, e una disoccupazione ''persistentemente elevata'', l'inflazione core ''non dovrebbe accelerare nonostante la ripresa dell'attività economica''.

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