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Pil: Istat, più di un consumatore su due conosce andamento puntuale

12 giugno 2014 | 12.52
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Dato sulla disoccupazione è conosciuto dal 59,2%.

Pil: Istat, più di un consumatore su due conosce andamento puntuale

Più di un consumatore su due è in grado di esprimere un valore puntuale relativo all’andamento del Pil; rispetto al 2010 si registra un aumento del 36,3% (era il 19,9% ed è arrivato al 56,2%). Il tasso di disoccupazione è conosciuto dal 59,2% (era il 27,1% nel 2010). E’ quanto emerge dal focus dell’Istat sulla conoscenza dei dati economici da parte dei consumatori italiani. I risultati dell’indagine sulla conoscenza da parte dei consumatori italiani dei principali indicatori economici diffusi dall’Istat evidenzia che la proporzione di coloro in grado di rispondere sul tasso di inflazione, in forte aumento tra il 2010 e il 2013, diminuisce invece nell’ultimo anno (da 32,4% a 26,4%). Oltre la metà dei consumatori italiani (56,2%) esprime un valore circa l’andamento del Pil e indica in media un tasso di variazione di -0,3% per il 2013, rispetto al dato ufficiale Istat pari a -1,9%.

La quota di coloro che non sanno dare una risposta è composta sia da persone che, pur senza conoscere il valore puntuale, hanno sentito parlare dell’argomento in Tv, alla radio o dai giornali (23,1%), sia da chi non ne ha neanche sentito parlare di recente (19,0%). Solo il 26,4% degli intervistati ha saputo fornire un valore per il tasso d’inflazione che è stato, in media, del +7,7% a fronte di un dato ufficiale di +0,4% per il mese precedente all’indagine. Sono la metà degli intervistati quelli che, anche non fornendo un’indicazione quantitativa, hanno comunque sentito parlare dell’argomento, mentre il 20,1% non ha avuto neanche questa opportunità. Il 59,2% degli intervistati è stato in grado di definire il valore del tasso di disoccupazione, esprimendo un tasso medio pari a 19,9% contro un dato ufficiale, riferito a marzo 2014, del 13%. Il 33,1% dei rispondenti, pur non riuscendo ad esprimere un valore quantitativo puntuale per questo indicatore, ne ha comunque sentito parlare; invece, il 6,6% non ne ha avuto l’occasione.

I principali canali d’informazione utilizzati dai consumatori per acquisire informazioni statistico-economiche sono la televisione (38,0%), i giornali (20,3%) e Internet (20,0%); seguono la radio (9,5%), le discussioni con parenti e amici (6,5%) e poi le pubblicazioni specializzate e scientifiche (2,5%) e i discorsi dei leader politici (2,4%). Quasi il 60% degli intervistati dichiara di ritenere affidabili le statistiche ufficiali. La qualità e l’affidabilità delle informazioni diffuse dai mezzi di comunicazione sullo stato dell’economia italiana durante la recente crisi finanziaria sono state giudicate buone o sufficienti dalla metà degli intervistati.

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