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Pinotti: "Da Di Mario sguardo riformista su fabbrica e società"

06 maggio 2017 | 20.37
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“Nel novembre 2016 i sindacati hanno firmato due importanti accordi contrattuali: quello dei metalmeccanici, con Federmeccanica-Assistal – dopo più di un anno di trattative, riguardante un milione e mezzo di tute blu – e l’intesa-quadro con il governo per il rinnovo contrattuale del Pubblico Impiego – dopo sette anni di attese – e che si rivolge a circa tre milioni e mezzo di addetti. Si tratta solo di alcune fasi di un passaggio epocale, tuttora in atto”. Lo scrive Roberta Pinotti, ministro della Difesa, in un articolo pubblicato dal quotidiano l’Unità. Il ministro interverrà giovedì, 11 maggio, alle ore 16.30, presso la sede della Uil di via Lucullo in Roma, alla presentazione de “L’ultimo contratto. Diario metalmeccanico” di Antonello Di Mario (Tullio Pironti Editore), un libro di cui firma la prefazione.

“Credo – scrive Pinotti- che il nuovo contratto dei metalmeccanici abbia determinato un clima unitario particolarmente utile a rasserenare l’insieme delle relazioni industriali e a migliorare il contesto economico-sociale. Come ben ci fa comprendere l’autore, il risultato ha rappresentato un buon compromesso fra le parti e conferma che il contratto nazionale ha la funzione di tutelare insieme i lavoratori e la competitività. Mi sembra, quindi, molto positivo quanto è stato fatto in tale ambito dai metalmeccanici. Ma esiste ancora molto da fare in ambito industriale, affinché si realizzino utili ricadute nel settore manifatturiero".

L’autore, prosegue Pinotti, "cita anche temi che sono di competenza del Ministero che sto guidando e che rimangono di estrema attualità. Si tratta di argomenti evidenziati dal “Libro Bianco per la sicurezza internazionale e la difesa” e dalla proposta del governo italiano per una difesa comune. La Difesa deve essere vista come una parte importante del sistema Paese. Dobbiamo tutti imparare ad affrontare le sfide internazionali, di qualunque natura, con un approccio complessivo e multidi¬sciplinare. Se migliora il funzionamento della macchina della Difesa, attraverso un impiego più efficace delle risorse a sua disposizione, possono crescere le capacità tecnologiche e industriali, militari e civili, con importanti ricadute a livello occupazionale”.

Rispetto al li¬ro che è un vero e proprio diario dell’ultimo biennio il ministro della Difesa sottolinea: “qui potrete leggere storie di fabbrica e di società, citazioni di maestri e di gente comune, memorie di vita e possibilità di speranza. Emerge con vigore il senso di una Comunità che vuol camminare con la schiena dritta, riaffermando il senso condiviso di valori come onestà, merito, capacità, sviluppo, innovazione, conoscenza, umanità e solidarietà. Si tratta di convincimenti privati e pubblici su cui sono possibili cambiamenti epocali, a volte improvvisi, che non è facile prevedere. In quello che scrive, e che condivido pienamente, Antonello Di Mario crede nell’agire politico come arte del possibile”.

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