Boom di casi di pirateria stradale nei primi otto mesi dell'anno. Secondo le cifre diffuse dall'Osservatorio Il Centauro - ASAPS (Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale), nel solo mese di agosto sono stati 113 gli episodi gravi, con 23 morti e 110 feriti. Nell’agosto 2014 gli episodi registrati furono 78, con 8 morti e 90 feriti. Nei tre mesi estivi di giugno, luglio e agosto 2015, l’Osservatorio ha registrato 281 casi di pirateria grave con 42 morti e 305 feriti. Nei primi 8 mesi dell'anno gli episodi gravi sono stati 693, vale a dire 59 in più rispetto allo stesso periodo del 2014 (+ 9,3%), i morti 94 (17 in più, +22% rispetto ai 77 dei primi due quadrimestri del 2014), i feriti 797 in totale con 32 ingressi in più in ospedale rispetto ai 765 del 2014 (+4,2%).
"Il fenomeno della pirateria stradale oltre ad essere un reato penale punito dal codice della strada, è un vero e proprio disvalore sociale", sottolinea all'Adnkronos il vice questore aggiunto della Polizia Stradale Maria Francesca Bruschi. "Esortiamo chi si trova sul luogo dell'incidente a segnalare con tempestività l'accaduto perchè -continua Bruschi- prima arriviamo, prima riusciamo a ricostruire il sinistro. E' importante capire - conclude il vice questore aggiunto della polizia stradale- che la tempestività è sinonimo di sicurezza per tutti, per chi è rimasto coinvolto, per chi soccorre e per chi transita dopo il fatto".
La maggioranza dei responsabili non riesce a farla franca, il 58,4% dei pirati in media viene identificato. Fra le vittime della pirateria stradale, al primo posto ci sono i pedoni con 49 morti, seguiti dai ciclisti con 11. Le due categorie da sole fanno segnare il 64% dei decessi.
Fra le regioni il primato spetta alla Lombardia con 117 episodi significativi, seguono il Lazio con 73 (30 casi gravi di pirateria nella sola Roma), il Veneto con 70, la Toscana con 65, l’Emilia Romagna con 59, fra le regioni meridionali la Campania con 53, la Sicilia con 44, la Puglia con 35.
.jpg)
