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Pirelli: nel bilancio 2014 il pneumatico diventa Street Art

24 febbraio 2015 | 18.05
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La brasiliana Marina Zumi, il tedesco Dome e il russo Alexey Luka, tre dei nomi più interessanti del nuovo panorama dell'Arte Urbana, hanno interpretato i pneumatici raccontandoli attraverso 3 opere assemblate in un’unica installazione

Pirelli: nel bilancio 2014 il pneumatico diventa Street Art

Il bilancio Pirelli 2014 raccontato attraverso la Street Art: la brasiliana Marina Zumi, il tedesco Dome e il russo Alexey Luka, tre dei nomi più interessanti del nuovo panorama dell'Arte Urbana, hanno interpretato i pneumatici raccontandoli attraverso 3 opere assemblate in un’unica installazione: un tronco di piramide, alto circa cinque metri, con tre facce di oltre 20 metri quadrati ciascuna, che sarà visibile dal 26 al 28 febbraio all'HangarBicocca. (Guarda le foto)

"Da qualche anno cerchiamo di trasformare il bilancio in qualcosa di artistico con artisti, filosofi e scrittori interpretano lo pneumatico i modo diverso. Il quale sembra una cosa rotonda e nera, ma in realtà dentro ha tanto. Ha passione e innovazione". Anche "i nostri risultati sono frutto di passione" commenta il presidente e ad Marco Tronchetti Provera, in occasione della presentazione del progetto, evidenziando che "l'arte contemporanea è l'espressione di come si guarda al futuro, con quali occhi, per trasformare un prodotto in quello che è realmente e cioè frutto di tecnologia e passione". Ma perché proprio la street art? "E' espressione di come si interpreta il luogo e noi siamo i tutti i luoghi, il pneumatico porta ovunque".

Pirelli "da sempre vive con l'arte un rapporto speciale", sottolinea ancora Tronchetti, spiegando che si tratta in fondo di una modalità per "essere parte della società e per capirla. L'evoluzione di un prodotto segna la crescita della società e per noi l'arte è un modo di essere vicini alla società in cui viviamo. del resto, il rapporto tra industria e arte è sempre stato portatore di innovazione". Pirelli "ha scelto di utilizzare per la prima volta nella sua storia questa particolare forma espressiva perché la strada, la mobilità e la multiculturalità, elementi tipici della Street Art, appartengono anche alla sua cultura. È proprio nella strada, e nella necessità di mobilità delle persone, che le gomme trovano il loro senso".

Nel 2010 il bilancio Pirelli era stato arricchito con le immagini degli studenti di fotografia del Naba di Milano; nel 2011 con le illustrazioni del disegnatore Stefan Glerum e i testi del filosofo Hans Magnus Enzensberger e degli scrittori Guillermo Martinez, William Least Heat-Moon e Javier Cercas; nel 2012, in un'edizione premiata con il 'Certificate of Typographic Excellence' assegnato a New York dal Type Directors Club, con le vignette di Liza Donnelly, cartoonist del New Yorker; nel Bilancio 2013, infine, 10 giovani talenti internazionali, coordinati dallo scrittore e sceneggiatore Hanif Kureishi, avevano lavorato sul concetto di ruota, 'reinventandola' ciascuno attraverso la propria disciplina.

Nel Bilancio 2014 il lavoro degli street artist troverà spazio non solo attraverso le immagini che saranno inserite nell’edizione cartacea, ma anche attraverso una serie di video che, nell’edizione digitale, racconteranno il progetto, i suoi protagonisti, le sue fasi di realizzazione ‘dietro le quinte' e le opere finite.

"La Street Art – ha spiegato Christian Omodeo, esperto di questa forma espressiva e curatore artistico del progetto - è spesso descritta come una nuova avanguardia, come un movimento artistico coeso, espressione di una cultura ‘giovane’ unica e internazionale. In realtà, quel che rende veramente rivoluzionaria la Street Art è il suo statuto di comunità multiculturale impegnata quotidianamente sul web in uno scambio continuo tra visioni diverse del mondo. Lo street artist non fa riferimento a un codice artistico globale, ma adatta il proprio linguaggio al contesto geografico, culturale e sociale con cui si confronta di città in città. Al tempo stesso non vive un rapporto convenzionale con lo spazio urbano".

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