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Pittsburgh perde, colpa della 'maledizione sportiva' di Justin Bieber

12 novembre 2014 | 15.10
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Gli Steelers vanno ko contro i modesti New York Jets dopo aver incontrato il cantante, che in passato ha fatto 'flop' come supporter nell'hockey, nel basket e nel calcio

Justin Bieber (foto Infophoto) - INFOPHOTO
Justin Bieber (foto Infophoto) - INFOPHOTO

La 'maledizione sportiva' di Justin Bieber colpisce ancora e invade il campo della National Football League. Il 20enne cantante canadese, idolo di milioni di ragazzine in tutto il mondo, non brilla per tempismo e fortuna quando decide di sostenere pubblicamente una squadra. Quando si espone, indossando una maglia o un cappellino, il team in questione spesso finisce al tappeto.

E' successo in passato con i Chicago Blackhawks della Nhl, con i Miami Heat della Nba e anche con la Spagna ai recenti Mondiali di Brasile 2014. Bieber, che ad ottobre nel suo soggiorno romano si è allenato sul campo da basket della Stella Azzurra, nell'ultimo weekend ha indossato metaforicamente casco e protezioni da football.

Sabato, si è presentato nell'hotel di Jersey City in cui alloggiavano i Pittsburgh Steelers, destinati domenica a far visita ai modesti New York Jets nella sfida per l'11a giornata della regular season. Diversi giocatori degli Steelers si sono fatti fotografare con l'artista e qualche scatto è finito sui social network: "Non sapevo che fosse un tifoso degli Steelers, benvenuto nella Steelernation", ha twittato Cam Heyward, defensive end dei gialloneri.

Domenica, però, è accaduto quello che nessuno si aspettava. Pittsburgh, reduce da 2 successi travolgenti e che ora ha un record di 6-4, ha finito per perdere 20-13 contro una delle peggiori squadre della lega, capace sinora di vincere solo 2 gare su 10 dall'inizio del campionato. Il quarterback Ben Roethlisberger, strepitoso con 12 passaggi da touchdown complessivi contro Indianapolis e Baltimore, ha vissuto una giornata da incubo: 2 intercetti subiti e 2 fumble commessi, con conseguente perdita del pallone.

Insomma, un disastro. L'analisi della partita, più ironica che tecnica, ha individuato la causa surreale del flop: tutta colpa della 'Curse of Justin Bieber', la maledizione di Justin, con tanto di hashtag (#BieberCurse) dilagante su Twitter. Per provare a fermare la valanga, è dovuto intervenire addirittura Roethlisberger.

"Non c'è nessun problema, per niente", ha detto 'Big Ben' ad una radio di Pittsburgh, come riferisce il network Espn. "Ad esempio, è passato da noi anche Plaxico Burress (ex giocatore degli Steelers, ndr). Fa parte della famiglia. Succede in continuazione che si fermi qualcuno per salutare. Sono venuti atleti, attori, celebrità. Non c'è nessun problema".

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