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Più controlli e agenti, la stretta sulle armi di Obama in pacchetto di 10 misure

05 gennaio 2016 | 07.53
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Barack Obama (Foto Xinhua)
Barack Obama (Foto Xinhua)

Il presidente americano Barack Obama annuncerà oggi un pacchetto di dieci misure per aumentare i controlli sulle vendite delle armi, misure che entreranno in vigore attraverso decreti esecutivi, senza passare per il Congresso a maggioranza repubblicana. "La lobby delle armi può tenere in ostaggio il Congresso, ma non può tenere in ostaggio anche l'America. Non possiamo accettare questi massacri nelle nostre comunità", ha dichiarato Obama su Twitter, riferendosi alle continue sparatorie di massa che insanguinano l'America.

La principale misura impone a un più largo numero di commercianti di armi - soprattutto chi le vende su internet o nelle fiere dei 'gun show' - di dotarsi di una licenza e di effettuare controlli sugli acquirenti.

L'Fbi assumerà inoltre altri 230 agenti per potenziare l'ufficio che effettua i controlli su chi vuole comprare armi. Mentre il Bureau per l'Alcool, il Tabacco e le Armi da fuoco aprirà un nuovo centro contro il traffico illegale di armi online e impiegherà 4 milioni di dollari, oltre a personale aggiuntivo, per rafforzare il National Ballistics Information Network, il database sui dati balistici di ogni arma impiegata per commettere reati sul suolo americano.

Inoltre sarà obbligatorio denunciare alle autorità tutte le armi di cui si perde traccia nel percorso fra il produttore e il venditore. Infine il presidente americano intende investire 500 milioni di dollari di fondi federali per il trattamento delle malattie mentali, una misura che potrebbe però aver bisogno dell'approvazione del Congresso. "La buona notizia - ha detto Obama- è che queste sono raccomandazioni nell'ambito dell'autorità legale mia e dell'esecutivo, ma che sono anche quelle che sostengono e in cui credono la maggior parte degli americani, compresi i possessori di armi".

Il capo della Casa Bianca ha dunque scelto di rivolgersi direttamente al popolo americano, facendo passare il messaggio che il Congresso è bloccato dalle pressioni della potente lobby delle armi, la National Rifle Association. E ha spiegato di sapere bene che così non si potrà prevenire "ogni crimine violento", ma che "potenzialmente si potranno salvare così delle vite".

Obama è sempre stato molto sensibile al problema e ha pronunciato messaggi alla nazione dopo ben 16 sparatorie di massa. Ma il Congresso ha bloccato ogni stretta alla vendita delle armi, anche dopo lo spaventoso massacro alla scuola elementare Sandy Hook di Newtown (Connecticut) in cui morirono 27 persone, fra cui 20 bambini fra i sei e i sette anni nel dicembre 2012.

Obama ha cominciato a preparare la nuova iniziativa contro le armi dopo il massacro costato la vita a dieci persone all'Umpqua College di Roseburg nell'Oregon lo scorso ottobre. E si trova ora ad annunciarle dopo la strage di San Bernardino, la prima a venir rivendicata dallo Stato Islamico. Obama non ignora che i repubblicani cercheranno di ricorrere in tribunale per bloccarlo, ma appare deciso ad andare avanti. E intanto il tema delle armi è al centro della campagna elettorale per le presidenziali di quest'anno. Due aspiranti candidati alla nomination repubblicana come Ted Cruz e Marco Rubio hanno già accusato il presidente di violare la Costituzione, mentre tutti gli altri promettono di abolire le nuove misure se eletti. Ma la democratica Hillary Clinton plaude al presidente e promette di andare anche oltre se andrà alla Casa Bianca.

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