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Turchia: più poteri alla polizia, Erdogan firma nuova legge su sicurezza

04 aprile 2015 | 12.00
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Con la nuova legge le forze di polizia possono agire senza l'autorizzazione di un magistrato, mentre sono previste pene detentive per chi non rispetta i limiti imposti durante le manifestazioni di piazza.

Turchia: più poteri alla polizia, Erdogan firma nuova legge su sicurezza

Più poteri alle forze di polizia e ai governatori. E' quanto stabilisce la nuova legge sulla sicurezza interna della Turchia, firmata oggi dal presidente Recep Tayyip Erdogan, e che secondo l'opposizione creerà nel Paese uno stato di polizia. Tra le più discusse della presidenza Erdogan, la legge, presentata dal partito al governo Akp come 'Pacchetto legislativo a tutela delle libertà', lo scorso 20 febbraio ha trasformato il Parlamento di Ankara in un ring, con pugni, calci e insulti tra alcuni deputati durante il dibattito sulla legge.

Con la nuova legge, il governo ha assegnato più poteri alla polizia per permettere di mantenere l'ordine pubblico e la sicurezza dei cittadini, in particolare in vista delle elezioni previste per giugno. Attenzione particolare viene rivolta alle manifestazioni, che secondo il governo sono sempre più violente. L'opposizione ritiene invece che con la nuova legge il governo sopprimerà il diritto della libertà di espressione e di parola.

Uno degli articoli più contestati della nuova legge sulla sicurezza interna è quello che riconosce alla polizia il diritto di arrestare una persona e di trattenerla in custodia per 48 ore se si ritiene che abbia preso parte a un ''reato collettivo''. In precedenza in Turchia solo la magistratura poteva decidere di tenere in custodia una persona.

Con la nuova legge, un capo della polizia potrà anche ordinare una perquisizione. Dal 2007 a oggi, la polizia turca non aveva l'autorità legale di condurre una perquisizione senza l'autorizzazione di un giudice o di un procuratore. D'ora in poi la polizia potrà anche effettuare intercettazioni a fini di intelligence anche senza un ordine del tribunale.

Inoltre, con l'entrata in vigore della legge la polizia ha anche l'autorità di usare armi da fuoco contro coloro che ''usano o tentano di usare bombe molotov, oltre a dispositivi esplosivi, infiammabili, bombe incendiarie o altre armi'' senza più i limiti precedenti. Da ora in poi vengono classificate come armi le fionde, i fuochi d'artificio o palline di ferro e la loro detenzione durante le manifestazioni di piazza viene quindi considerato un reato punibile con quattro anni di carcere.

Sono invece previsti fino a tre anni di detenzione per chiunque manifesti con emblemi, segni o uniformi di una ''organizzazione illegale''. Fino a cinque anni di carcere è invece la pena per chi copre in modo parziale o totale il volto durante una manifestazione.

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