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Alcol: più sai meno rischi, appuntamento alla Clinica Mediterranea

14 aprile 2015 | 16.24
LETTURA: 3 minuti

Un tema che solleva numerosi interrogativi circa le cause di questo comportamento che si sta diffondendo a macchia d'olio

LInfophoto - INFOPHOTO
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Consumo e abuso di bevande alcoliche: quali sono i motivi che spingono i giovani ad assumere superalcolici e quali i rischi connessi? Una 'moda sociale' allarmante in voga tra minori under 16 che bevono per gioco, per sentirsi parte integrante del gruppo di amici o per sconfiggere la timidezza adolescenziale. Se ne parlerà domani 15 aprile, alle 17 nella Sala convegni 'G. Zannini' della Clinica Mediterranea a Napoli, nell'ambito dell'iniziativa Mondo Donna. A presentare la chiacchierata scientifica Celeste Condorelli, amministratore delegato di Clinica Mediterranea S.p.a.

Un tema, quello del consumo d'alcol, che solleva numerosi interrogativi circa le cause di questo comportamento che si sta diffondendo a macchia d'olio in tutto il mondo e che non lascia indifferenti medici e ricercatori. In realtà le sostanze derivate dal metabolismo dell'alcol danneggiano silenziosamente sia le cellule nervose, i neuroni, sia i circuiti che connettono le diverse aree del cervello, con un danno specifico sui centri che regolano la memoria e l'impulsività. La vulnerabilità del cervello è poi ulteriormente potenziata dalla carenza di sonno, così diffusa fra i giovanissimi, e dall'effetto sommatorio con le droghe. Genitori, nonni, insegnanti e tutti gli operatori sanitari - dicono gli esperti - dovrebbero educare, spiegare, non stancarsi di vegliare, dare regole chiare e farle rispettare.

Domenico Taranto, gastroenterologo della Clinica Mediterranea, spiegherà come il consumo prolungato di bevande alcoliche sia responsabile dell'insorgere di numerose patologie fisiche e psico-comportamentali: cirrosi epatica, pancreatite, tumore al seno, epilessia, disfunzioni sessuali e depressione, a cui si aggiungono perdita della lucidità, riduzione della memoria, rallentamento dei riflessi e stato di ebbrezza spesso causa di incidenti stradali.

I membri dei Gruppi familiari Al-Anon, associazione presente in 12 Paesi e composta da familiari e amici di alcolisti, interverranno al dibattito per raccontare le loro storie di dipendenza e rinascita: gli ospiti spiegheranno ai presenti in cosa consiste un programma di recupero Al-Anon basato su i 'Dodici Passi', le 'Dodici Tradizioni' e i 'Dodici Concetti di Servizio'. Stefano Vecchio, responsabile della Dipendenze della Asl Napoli 1, illustrerà il servizio presente sul territorio e la tipologia di richieste di aiuto.

Prenderà parte al dibattito Alessandra Clemente, assessore ai giovani al Comune di Napoli, impegnata da anni sul territorio nella promozione di un'etica del bere consapevole. Presente anche Cittadinanzattiva con Antonio Gambacorta, coordinatore regionale Tribunale diritti del malato. I relatori parteciperanno all'incontro moderato da Conchita Sannino, giornalista di 'Repubblica'.

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