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'Pizzagate', bufera su consigliere Sicurezza Trump

06 dicembre 2016 | 12.57
LETTURA: 4 minuti

(Afp)
(Afp)

Anche Michael Flynn, il generale diventato il consigliere per la Sicurezza di Donal Trump, ha contribuito a diffondere sui social media la teoria complottista del cosiddetto 'pizzagate', bufala partorita dai siti legati a gruppi di estrema destra su un presunto traffico di bambini legato ad Hillary Clinton. Ed ora che la pizzeria di Washington, indicata come il centro della reta dei pedofili, è stata attaccata da un uomo della North Carolina che ha creduto al complotto, Flynn finisce sotto accusa per aver contribuito al proliferare di notizie false su Internet nel clima infiammato della campagna elettorale americana.

Secondo i media americani, il generale a tre stelle a riposo, che avrà dal prossimo gennaio il compito di consigliare Trump sulla veridicità delle minacce all'America, durante la campagna elettorale ha scritto decine di tweet a sostegno delle accuse rivolte a Clinton per il pizzagate, insieme a quelle riguardo ad una presunta "guerra segreta" contro la Chiesa Cattolica della candidata democratica.

Anche il figlio di Flynn, il 33enne Michael G. Flynn che è il capo gabinetto del padre, ha usato i suoi account sui social media per diffondere queste accuse infondate che domenica scorsa hanno rischiato di provocare una strage alla Comet ping pong, la pizzeria del centro di Washington contro la quale l'uomo ha esploso alcuni colpi, fortunatamente senza colpire nessuno, prima di essere fermato dalla polizia.

Ma anche dopo che è stata diffusa la notizia della sparatoria, il giovane Flynn, ha ribadito il suo sostegno alla teoria complottista. "Fino a quando non sarà provocato che #Pizzagate è un falso, rimane una notizia - ha twittato - la sinistra sembra dimenticare le #PodestaEmails e le 'molte coincidenze' collegate". L'intero complotto parte infatti dal fatto che il proprietario della pizzeria James Alefantis, donatore democratico, viene citato in mail divulgate da Wikileaks nell'ambito dell'organizzazione di un evento per la raccolta di fondi per Hillary Clinton.

Alcuni siti web vicini all'alt-right che hanno sostenuto Donald Trump, come 4chan o Infowar, hanno cominciato a diffondere la teoria che parole come formaggio, hot dog e pizza fossero in realtà espressioni in codice per nascondere attività pedofile. La bufala, che ormai coinvolgeva la Clinton e il capo della sua campagna elettorale John Podesta, è dilagata sotto il nome di "pizzagate" con fantasiose illazioni su bambini tenuti prigionieri in una inesistente cantina del locale.

Il proprietario della pizzeria e il suo staff sono stati bersagliati di minacce sul web, tanto che Elefantis ha dovuto contattare l'Fbi, la polizia e le piattaforme social per chiedere la rimozione delle false notizie. Ma intanto hanno cominciato ad arrivare minacce anche ai negozi vicini e ai giornalisti del Washington Post che avevano raccontato la storia della bufala del pizzagate.

La vicenda, inoltre, ha fatto emergere il ruolo all'interno del team di transizione del figlio di Flynn, che appare spesso accanto al padre nelle fotografie alla Trump Tower. Il giovane non ha esperienza nel campo della sicurezza e, secondo fonti vicine alla famiglia, in passato ha lavorato in una società dello zio in California.

Dopo che il padre ha lasciato l'esercito ed ha aperto una società di consulenze di intelligence ha chiamato il figlio a lavorare con sé. Insieme i due sono andati lo scorso anno a Mosca per partecipare al gala di una televisione di Stato con Vladimir Putin, una partecipazione per la quale il generale fu molto criticato.

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