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Pizzini con gli ordini di papà, arrestata figlia del boss Bevilacqua

01 luglio 2020 | 12.33
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La donna incontrava gli affiliati nel suo studio legale di Barrafranca (Enna)

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Nel suo studio legale di Barrafranca nell'Ennese incontrava gli uomini d'onore e consegnava i pizzini del padre boss con gli ordini da eseguire. Maria Concetta Bevilacqua, figlia di Raffaele, l'anziano boss al vertice di Cosa nostra ennese su nomina diretta di Bernando Provenzano, di professione avvocato, è finita oggi ai domiciliari nell'ambito del blitz antimafia 'Ultra' dei carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Enna che ha portato oggi all'arresto di 46 tra affiliati e contigui alle famiglie mafiose di Barrafranca e Pietraperzia. 

Per gli investigatori la donna "dimostrando fierezza del ruolo ricoperto dal padre all’interno dell’organizzazione mafiosa e piena adesione alla stessa, non solo era solita compiacersi per il 'rispetto' che le veniva tributato, ma, approfittando della sua professione, incontrava presso il suo studio legale di Barrafranca gli affiliati". Una donna boss per gli uomini dell'Arma che insieme al fratello partecipava in pieno alle "scelte strategiche del gruppo criminale, organizzava gli incontri presso la casa di Catania (dove il padre stava scontando i domiciliari per ragioni di salute, ndr) e, ancora una volta sfruttando il suo ruolo di legale, attuava una serie di manovre volte ad evitare il ritorno in carcere" dell'anziano capomafia. "Nel progetto di riorganizzazione della famiglia mafiosa posto in essere da Raffaele Bevilacqua - concludono gli investigatori - hanno assunto un ruolo cardine i suoi figli Flavio Alberto e Maria Concetta, quest’ultima avvocato del foro di Enna. Il primo era l’interfaccia del padre con il territorio e in tale prospettiva si è occupato di tenere i contatti con gli altri affiliati e di concordare le azioni da intraprendere".

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