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Camorra: estorsione a casa produzione cinematografica, pizzo per riprese 'Gomorra'

17 luglio 2014 | 17.56
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I fermati sono ritenuti affiliati al clan camorristico dei Gallo-Pisielli

Camorra: estorsione a casa produzione cinematografica, pizzo per riprese 'Gomorra'

I Carabinieri del Nucleo investigativo di Torre Annunziata (Napoli) hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli su richiesta della Dda a carico di 3 persone, ritenute affiliate al clan camorristico dei Gallo-Pisielli. Gli indagati sono ritenuti responsabili di estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di una casa di produzione cinematografica.

E' Cattleya la casa di produzione cinematografica al centro della vicenda estorsiva. Secondo quanto emerso dall'inchiesta della Dda di Napoli, alla casa di produzione è stato chiesto il pizzo per effettuare alcune riprese della serie tv 'Gomorra', in particolare quelle ambientate in una villa sequestrata a Torre Annunziata.

Il Nucleo investigativo dei carabinieri del gruppo di Torre Annunziata ha eseguito un'ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Napoli, in parziale accoglimento della richiesta della Dda, nei confronti di Francesco Gallo, attualmente detenuto e ritenuto uno dei capi del clan Gallo-Cavalieri, radicato nel territorio di Torre Annunziata e dei genitori Raffaele Gallo e Annunziata De Simone, perché gravemente indiziati del delitto di estorsione aggravata dal metodo di intimidazione camorristica nei confronti dei responsabili della produzione televisiva Gomorra.

Nell'ambito delle riprese della serie nel 2013, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la società di produzione Cattleya aveva individuato l'abitazione di Francesco Gallo a Torre Annunziata al Parco Penniniello, come location delle riprese: in particolare l'immobile doveva essere utilizzato per la casa della famiglia Savastano, protagonista della serie televisiva.

Come corrispettivo la società aveva pattuito di pagare a Gallo un canone complessivo di 30mila euro, da versare in cinque rate dal 6mila euro. La prima rata è stata versata a marzo del 2013 mentre il 4 aprile successivo Francesco Gallo è stato arrestato in esecuzione di un'ordinanza cautelare perché accusato di partecipazione e associazione camorristica. Contemporaneamente a Gallo è stato notificato il decreto di sequestro preventivo dell'abitazione di via Plinio 113 a Torre Annunziata dove stavano per iniziare le riprese televisive.

Durante le indagini che sono state condotte soprattutto con intercettazioni telefoniche e ambientali gli investigatori hanno accertato, che che alcuni parenti stretti di Gallo avevano continuato a mantenere rapporti con alcune persone addette alla produzione e alle riprese dello sceneggiato televisivo, ottenendo il pagamento nelle loro mani di un'ulteriore rata, nonostante l'intero canone dovesse essere corrisposto unicamente all'amministratore giudiziario nominato dal giudice che aveva disposto il sequestro. Gli addetti alla produzione hanno poi evitato di versare le restanti somme ai Gallo solo dopo una lunga trattativa portata a termine senza avvisare l'autorità giudiziaria.

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