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Pnrr, Franco: "Raggiunti risultati previsti nel 2021, inviata richiesta per 24 mld a UE"

24 febbraio 2022 | 08.48
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  Daniele Franco, ministro dell'Economia - FOTOGRAMMA
Daniele Franco, ministro dell'Economia - FOTOGRAMMA

"I risultati previsti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza nel 2021 sono stati raggiunti e abbiamo inviato la prima richiesta alla Commissione europea per 24 miliardi. Ci aspettiamo che nelle prossime settimane il pagamento avvenga in favore del Tesoro''. Lo afferma il ministro dell'Economia, Daniele Franco, nel corso dell'audizione sul Pnrr nelle Commissioni Bilancio, Finanze e Politiche Ue di Camera e Senato.

L'entità del pnrr è di 191,5 miliardi di euro. ''Verrà rivista leggermente il prossimo giugno alla luce del pil nel 2020-2021; ci aspettiamo che le risorse a disposizione dell'Italia siano ridotte di 200 milioni, quindi dello 0,1%'. Naturalmente si pone il problema di questi 200 milioni, troveremo una soluzione'', assicura Franco.

''Un problema aperto è quello delle materie prime, del costo dell'energia e come impatti sulla realizzazione del piano. Vi è molta incertezza su quanto a lungo il prezzo dell'energia resterà elevato e sulla dinamica del costo delle materie prime, quindi credo sia presto adesso per avere delle quantificazioni specifiche però dobbiamo essere consapevoli che vi è un problema rilevante e dobbiamo essere pronti a vedere, se i prezzi restano alti, come debba essere affrontato''. La normativa Ue, sottolinea il ministro dell'Economia, ''prevede revisione piano ove sopraggiungano fattori tali da rimettere in discussione obiettivi piano ma questione di cui essere consapevoli anche per intervenire nei prossimi mesi ma che al momento credo sia di difficile quantificazione''.

''Serve uno sforzo anche del sistema produttivo, il Piano cerca di riavviare la crescita del Paese e può avere successo se il sistema produttivo è coinvolto e prende gli aspetti positivi del Piano per investire e innovare''.

''E' ovvio che il Piano rappresenta una sfida complessa, soprattutto per i tempi di attuazione. La nostra esperienza nella realizzazione di opere pubbliche, vuoi con risorse nazionali vuoi con risorse europee, non è soddisfacente per quanto riguarda i tempi'' afferma il ministro dell'Economia. ''Di qui l'esigenza di rafforzare la capacità tecnica e amministrativa degli enti pubblici di avere procedure più snelle e, in alcuni casi, un personale più specializzato, che a volte manca alle pubbliche amministrazioni: pensate a tutta le dimensione dell'informatica''.

''Un tema importane che riguarda il Piano, ma non solo, è la capacità del settore delle costruzioni di adattarsi a un volume di lavori che sarà molto superiore a quello degli scorsi anni. Veniamo da una lunga fase in cui l'attività del settore delle costruzioni si era ridotta; ovviamente vi è una pressione che viene dal privato, con le ristrutturazioni importantissime''. Ma l'attuazione del Pnrr ''contribuirà a un'ulteriore crescita''.

''Al lato del piano -spiega il ministro- stiamo stanziando molte risorse per opere pubbliche anche livello nazionale. E' importate che il settore delle costruzioni si consolidi, acquisti un numero di imprese di dimensioni in grado stabilmente di effettuare un volume di lavoro più elevato anni passati. ''E' importante dare un segnale al settore che anche dopo il Piano la programmazione delle infrastrutture proseguirà, quindi non vi sono 4-5 anni di lavoro molto intenso a cui possa seguire una fase di carenza di attività''. Occorre stanziare fondi ''dopo il 2025-26 per dare un segnale al settore''.

''Al momento se guardiamo l'avanzamento del Piano abbiamo sostenuto spese per 5,3 miliardi, 2,5 miliardi riguardano il settore ferroviario. I fondi finora erogati riguardano progetti preesistenti al Piano, che stavano nella legislazione precedente il Piano e che provvede a finanziare. Anche nel 2022 finanzieremo soprattutto questo tipo di progetti. Il piano finanzia progetti di questo tipo per 51 miliardi''.

''Se ci fosse stato più tempo forse si potevano fare le cose pensandole meglio, con più coinvolgimento degli enti e della società''. ''Però le risorse sono state offerte a livello europeo con determinati tempi e quindi l'alternativa era non fare. Capisco che non tutte le scelte, data la velocità con cui sono state fatte, sono state ottimali ma l'alternativa forse era non fare''.

Se l'inflazione ''diventasse un ostacolo su molte linee di progetto dovremo intervenire, anche se diventasse un ostacolo su poche linee''. ''Resta uno dei problemi principali, le vostre preoccupazioni sono le mie''. ''Molti di voi hanno espresso delle preoccupazioni sull'inflazione e l'effetto che ha sulla realizzazione del Pnrr''. ''Siamo in una situazione di incertezza circa la durata del processo di inflazione'', sottolinea Franco. ''E' un evento che, quando è stato disegnato il Ngeu non era atteso, fino a tutta l'estate e l'autunno scorso era un aspetto non atteso''.

''I bandi e gli avvisi finora avviati sono in 149 per quasi 56 miliardi. Di questi 65 bandi sono ancora aperti per circa 40 mld'', continua Franco. ''Si prevede che ai ministeri vengano attribuiti per il triennio 2023-2025 degli obiettivi di spesa con un dpcm entro il 31 maggio prossimo e che a dicembre si produca una relazione sui risultati conseguiti'' conclude il ministro dell'Economia, Daniele Franco, nel corso dell'audizione sul Pnrr nelle Commissioni Bilancio, Finanze e Politiche Ue di Camera e Senato.

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