Il ministro: "Il 2015 sarà un anno di svolta, nel corso del quale il Pil tornerà a crescere".
"Ci sarà un passaggio ai contratti a tempo indeterminato molto significativo, sia per le nuove assunzioni sia per chi non aveva contratti stabili". A dirlo il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, intervenendo al Forum lavoro 2015 organizzato dalla Fondazione studi dei consulenti del lavoro, riferendosi al contratto a tutele crescenti introdotto con il Jobs act.
"Ci aspettiamo -auspica- un importante cambio di passo da questo punto di vista". Poletti fa notare, poi, che "gli imprenditori dicono che con queste norme assumeranno".
"E' ragionevole attendersi -sostiene- un importante cambiamento ed è nostra intenzione quella di procedere rapidamente a chiudere la fase del cambiamento normativo". "Siamo fortemente orientati a definire nuove norme e a tenercele per un po' di tempo", sottolinea.
Il ministro dice poi che "il 2015 sarà un anno di svolta, nel corso del quale il Pil tornerà a crescere. Lavoriamo perché ci sia un ritmo sostenuto di crescita". Per questo, chiarisce Poletti, "lavoriamo sia sugli effetti e sia sulle patologie del Paese".
"Sull'apprendistato -continua- stiamo riflettendo all'interno del discorso dell'alternanza scuola-lavoro. Abbiamo un problema molto grande di governance: la competenza è delle Regioni, certo, però solo una governance che consenta l'unitarietà può salvaguardare impianto unitario". "Altrimenti, rischiamo di avere -sostiene Poletti- 20 tipologie diverse di contratto. Se non facciamo, quindi, una riforma costituzionale non abbiamo la possibilità di risolvere le problematiche che troviamo a valle".
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