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Ambiente: Poletti, con green jobs creati milioni di posti di lavoro

17 luglio 2014 | 16.23
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Il ministro: "Non indica solamente le professioni direttamente connesse al settore dei servizi ambientali". Ilo, mercato lavoro fondamentale per economia verde.

Ambiente: Poletti, con green jobs creati milioni di posti di lavoro

"Nonostante la perdurante recessione economica, negli ultimi anni in Europa sono stati creati milioni di posti di lavoro nelle attività connesse alla produzione di energie da fonti rinnovabili, all'efficienza energetica, alla riduzione degli sprechi e alla gestione dell'acqua, al miglioramento della qualità dell'aria, al ripristino e alla conservazione della biodiversità e allo sviluppo delle infrastrutture verdi". E' quanto ha sottolineato il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, nel suo intervento alla riunione informale dei ministri europei dell'Ambiente e del Lavoro, in corso a Milano.

Anche se il termine 'green jobs' "non indica solamente le professioni direttamente connesse al settore dei servizi ambientali, ma include tutte quelle competenze indirizzate a ridurre l'impatto ambientale dell'attività umana e ad accompagnare un modello di crescita sostenibile dal punto di vista sociale, economico e ambientale, ci si rende conto -ha aggiunto il ministro- dell'enorme potenziale insito nel processo di transizione verso l'adozione di tecnologie, modelli organizzativi e produttivi più efficienti, rispettosi dell'ambiente e costruiti sul paradigma della gestione circolare delle risorse".

"Il processo di trasformazione che stiamo già vivendo -ha osservato- non è solamente il frutto di una lungimirante decisione politica. Si tratta piuttosto di un inevitabile e ineludibile cambiamento, che va gestito attraverso la piena integrazione e il massimo grado di complementarietà tra le politiche energetiche, le politiche ambientali e le politiche del lavoro. In un contesto in cui la crescente scarsità di risorse produce tensioni a livello globale -ha proseguito- l'approvvigionamento di energia elettrica rappresenta una delle maggiori voci di costo per le imprese".

Questo significa, secondo il ministro, "che le scelte di politica energetica hanno sempre un impatto rilevante sul mercato del lavoro, in quanto influenzano inevitabilmente le scelte di imprenditori e manager sia rispetto al mix ottimale di fattori da utilizzare nel processo produttivo che alla migliore dislocazione dei diversi segmenti del ciclo produttivo". "Il ruolo delle politiche del lavoro finisce quindi spesso per essere subalterno, limitandosi a garantire un pieno ed efficiente utilizzo del fattore lavoro in uno scenario fortemente influenzato dalle scelte di politica energetica", ha detto.

Nella transizione verso un'economia verde, ha poi spiegato Poletti, "le politiche del lavoro possono invece svolgere un ruolo proattivo nel facilitare la creazione di posti di lavoro di qualità e favorire la diffusione di tecnologie eco-compatibili". A margine dei lavoro, Poletti ha quindi spiegato "che forse, nel tempo, c'è' stato un equivoco: quello di pensare che il lavoro verde fosse solo un lavoro aggiuntivo. dobbiamo sapere -ha detto- che c'è una trasformazione nelle dinamiche dell'economia e del mercato".

"Ci sono attività -ha concluso Poletti- che cessano con la conseguente perdita di posti di lavoro e per questo stiamo lavorando perché una parte di questi posti di lavoro possa essere recuperata proprio dai lavori verdi. Ecco quindi l'impegno, da parte nostra, molto forte per gestire questa trasformazione, questa transizione del sistema economico e sociale, dove i contenuti ambientali e la sostenibilità' sono essenziali".

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