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Poletti (Odessa Journal): ''Visita Meloni strategica per fase ricostruzione''

22 febbraio 2023 | 14.39
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''Odessa è una città ideale per gli investimenti delle aziende italiane, ma anche per un accordo con Roma su Expo 2030. Con la sua visita, la premier ha neutralizzato l'impatto delle dichiarazioni di Berlusconi''

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Una visita ''importante dal punto strategico e tattico'' quella della premier Giorgia Meloni in Ucraina. Perché ''a livello strategico l'Italia non vuole rimanere esclusa dal grande gioco'', ovvero intende ''partecipare insieme agli Stati Uniti e agli altri Paesi europei alla nuova fase per la vittoria ucraina'' e per dimostrarlo Meloni ''ha portato in dote nuovi sistemi antiaerei, che sono molto importanti e che rappresentano un piccolo anello fidanzamento''. Ma ''il matrimonio sarà la partecipazione alla ricostruzione'' e anche in quest'ottica ''il valore tattico della visita di Meloni è quello di neutralizzare le affermazioni di Berlusconi che hanno creato imbarazzo per i rapporti con l'Italia e che lei, con la sua presenza, ha completamente obliterato''. Così Ugo Poletti, direttore del giornale online in lingua inglese 'The Odessa Journal', analizza con l'Adnkronos la visita del presidente del Consiglio a Kiev mentre l'Ucraina, a circa un anno dall'invasione russa, si trova ''in una nuova fase. L'anno scorso sono state date armi per difendersi. Adesso invece è una strategia, una pianificazione, un'organizzazione e una logistica per aiutare l'Ucraina a finire la guerra presto e scongiurare che duri a lungo''.

'Odessa città ideale per investimenti italiani

In questa nuova fase, afferma l'imprenditore milanese autore del saggio 'Nel cuore di Odessa' edito da Rizzoli, ''è interessante che Odessa venga identificata come la città ideale per una presenza crescente di investimenti delle aziende italiane''. Secondo Poletti si tratta di una ''decisione abile e astuta anche perché per altri grossi lavori in altre grandi regioni, soprattutto a Kiev, si sono prenotati diversi Paesi europei''. Quindi ''Odessa non è stata scelta a caso'' e offre grande spazio ''alle aziende italiane, che qui adesso sono molto poche''. Poletti cita ''i legami culturali con l'Italia'', ma anche i diversi ''settori strategici, come il mare, i porti, la logistica, i cantieri'' che possono offrire grande spazio a ''noi italiani che abbiamo grandi competenze in questi ambiti''. Inoltre ci sono i settori dell'''export, dell'agricoltura, dove l'Italia con le sue tecnologie e competenze, con i suoi standard qualitativi può dare moltissimo agli ucraini''. Infine ''c'è la grossa partita delle ferrovie che sono fondamentali per portare i container carichi di grano e materie prime di Odessa'', ma che si scontrano con ''la grande debolezza delle rete ferroviaria ucraina, anche per quanto riguarda il compound passeggeri''. Almeno ''tre sono quindi i macrosettori dove l'Italia può svolgere un ruolo di primo piano e Odessa è una base ideale''.

Intanto, alla vigilia del primo anniversario della guerra, Odessa ''sta vivendo giorni tranquilli e sereni, con pochi allarmi aerei'' spiega Poletti. ''Tutti guardiamo al 24 febbraio con una certa ansia'', perché ''sarà un giorno molto speciale'' in cui ''la Cina ha annunciato che al mattino dichiareranno piano di pace''. Per l'imprenditore ''la scelta di presentare una proposta di pace al mattino, quando sole il sorge a Pechino, ma quando è ancora buio a Mosca e a Kiev, è una scelta simbolica, una mossa di scacchi verso Putin che non può mancare di rispetto ai cinesi''. Insomma, ''sarebbe insultante se Putin bombardasse prorio quel giorno''.

Inoltre se fosse Odessa a ospitare Expo 2030 ''ci sarebbe bisogno di tutta la professionalità italiana nella gestione dei grandi eventi'', servirebbe che ''Roma adottasse Odessa offrendo tutta la sua esperienza''. Se invece vincesse Roma, ''allora sarebbe una sorta di fidanzamento e l'Italia dovrebbe dare generosamente risalto alla partecipazione dell'Ucraina, aiutandola a essere visibile attraverso l'Expo''. Per Poletti ''ci sono tutti gli elementi per un accordo tra Odessa e Roma sull'Expo''. Ma ''qui in Ucraina ti prendono sul serio se, oltre alle belle parole presenti progetti tangibili'' e importante potrebbe essere quello per la ''ricostruzione dell'aeroporto di Odessa, che è stato bombardato dai russi. Se qualche azienda italiana ricostruisse la pista, riparasse le buche in modo che possa essere riutilizzato a fine guerra, sarebbe un gesto politicamente molto intelligente da parte degli italiani''.

Poletti ricorda come ''la candidatura di Odessa all'Expo 2030'' sia stata ''lanciata quasi per caso da parte di un gruppo imprenditori privati, la politica di Kiev non aveva idea di cosa fosse e tutt'ora è ancora un oggetto misterioso per molti''. Ma ''alcuni imprenditori privati hanno iniziato a sponsorizzare questa iniziativa e ora il governo ha creato un comitato'', spiega. ''Qui alcuni non hanno ancora capito bene quanto questa candidatura sia importante, è una partita alla quale partecipano, ma con un po' di inesperienza. Io che sono di Milano so cosa vuol dire un evento internazionale di questo tipo, quanti investimenti può attrarre'', ha aggiunto.

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