Roma, 19 mar. (Labitalia) - "E' questione di ore". Così il ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha risposto in merito al decreto legge sui contratti a termine e l'apprendistato, al termine di un convegno di Unioncamere in memoria di Marco Biagi.
Il testo del dl "è stato consegnato a Palazzo Chigi venerdì", ha aggiunto il ministro. Precedentemente, parlando durante l'incontro organizzato da Unioncamere in memoria di Marco Biagi, il ministro ha sottolineato che "chi dice che con questa norma si produca un disastro mi chiedo dove stava a ottobre, novembre, dicembre 2013 quando il 68% degli avviamenti era con i contratti a termine".
"Ci sono dei numeri, dei dati non scientifici ma che dicono che più lunga è la collaborazione più alto è il tasso di stabilizzazione nel lavoro", ha aggiunto Poletti, spiegando che queste cifre "confermano che il collegamento tra lavoratore ed impresa quando innesca un rapporto di fiducia ragionevolmente puo' portare ad un posto di lavoro". Il ministro si è poi espresso sulle questioni lavorative che vedono l'intervento del giudice. "Che rapporto si instaura tra lavoratore e impresa quando è frutto di una pena?", si domanda Poletti.
"Non credo sia sostenibile -ha aggiunto- bisogna ridurre al minimo queste situazioni perchè si tratterà di rapporti incrinati all'origine. Bisogna andare nella direzione di superare l'idea che l'unica via sia il binomio conflitto-contratto". E Poletti ha risposto "credo di sapere cosa voglia dire" ai cronisti che gli chiedevano se lui fosse mai stato precario. "Io ho lavorato in campagna con mio padre da quando avevo 6 anni e andavo a scuola dopo aver lavorato" ha aggiunto.
