"Porsi l'obiettivo di abbassare il peso fiscale è necessario e sul taglio del cuneo bisogna continuare a lavorare". E' il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, nel corso della tavola rotonda al 18esimo congresso Cisl, a condividere la direzione cui guarda in queste ore il governo.
"Senza un intervento sul cuneo la competizione internazionale sarà sbilanciata. Per questo è un terreno su cui bisogna lavorare sapendo comunque che la dinamica deve fare i conti con il bilancio del nostro Paese", conclude Poletti.
"Sono disponibile a confrontarmi su un taglio dell'Irpef per una maggiore equità ma se avessi un euro da mettere lo investire sul taglio del cuneo fiscale e gli incentivi agli investimenti, le uniche due cose che aumentano la produttività e lo sviluppo di lungo periodo" spiega il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda.
"E' chiaro che l'Irpef ha un peso significativo ma credo che le risorse sono quelle che sono e serve una selezione", continua il ministro aggiungendo: "Una riduzione Irpef dovrebbe essere collegata alla lotta all'evasione ponendo un vincolo di destinazione a favore del taglio delle tasse".
"Resto a favore dunque di una defiscalizzazione degli investimenti con il rafforzamento dei premi di produttività, alleggerendo il cuneo fiscale e contributivo", ripete. "Certo, bisogna lavorare sull'equità. Se oggi ho un euro lo investo sulla povertà e per rafforzare gli ammortizzatori sociali. Ma ogni altro euro in più lo investirei sul lavoro e gli investimenti, perché l'unica strategia per un sviluppo vero è quella di lungo periodo".
Il bonus sugli 80 euro, ad esempio, dice ancora Calenda, "non è l'intervento per la crescita che ho più apprezzato in Renzi ma è stato un ottimo metodo per aumentare l'equità", esemplifica.