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Polonia, il ballottaggio che segna il futuro del Paese

12 luglio 2020 | 07.57
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Il populista Duda contro il liberale Trzaskowski

(Foto AFp)
(Foto AFp)

Polonia al voto oggi per il cruciale ballottaggio delle presidenziali che definirà il futuro politico del quinto paese più popoloso dell'Ue. In lizza ci sono due Polonie contrapposte, quella tradizionale, nazionalista, rurale e populista del presidente uscente Andrzej Duda (che ha chiuso la campagna con un tour nelle città del sudest, dove è più forte) e la Polonia europeista e liberale del sindaco di Varsavia, Rafal Trzaskowski. Ora la parola passa ai 30 milioni di elettori, chiamati a decidere se il partito Legge e Diritto (Pis) al governo continuerà a mantenere tutte le leve del potere.

Entrambi 48enni, con un passato da eurodeputati su fronti contrapposti, i due candidati vengono dati praticamente alla pari. La campagna elettorale è stata segnata da una fortissima polarizzazione, tanto che non è stato neanche possibile organizzare un dibattito televisivo fra i due sfidanti. Trzaskowski non si fida dei media pubblici, che hanno sostenuto apertamente Duda, mentre il presidente uscente accusa i media indipendenti di favorire interessi stranieri.

Sostenuto dal Pis, Duda ha tenuto comizi soprattutto nella Polonia rurale, dove gode di forti consensi grazie al programma di sussidi sociali del Pis per anziani e famiglie con bambini. Il presidente ha condotto un'aggressiva campagna elettorale, accusando l'avversario di voler minare la famiglia tradizionale con il suo appoggio ai diritti Lgbt, "una ideologia peggiore del comunismo". Duda ha anche proposto un emendamento costituzionale contro l'adozione da parte di coppie omosessuali.

Il presidente uscente, racconta il sito Politico.eu, ha reagito con furia quando il quotidiano Fakt ha sbattuto la settimana scorsa in prima pagina la notizia che a marzo aveva concesso la grazia ad un padre condannato per abusi sessuali sulla figlia. "Vogliamo che siano i tedeschi ad eleggere il presidente polacco?", ha detto Duda, riferendosi al fatto che il quotidiano è di proprietà dell'editore tedesco Axel Springer.

Duda è arrivato in testa al primo turno delle elezioni il 28 giugno con il 43,5%, mentre Trzaskowski si è piazzato secondo con il 30.5%. Ma al secondo turno, il sindaco di Varsavia, del partito centrista Piattaforma Civica, godrà del sostegno di tutta quella Polonia che non si riconosce nella visione conservatrice e populista di Duda. Convinto europeista e poliglotta, Trzaskowski è preferito dagli elettori più giovani che vivono nelle città. Se sarà eletto presidente, promette di contrastare le riforme giudiziarie volute dal Pis, che secondo la commissione europea minano l'indipendenza della magistratura e lo stato di diritto.

Bollato da Duda come rappresentante delle "elites metropolitane", il candidato di Piattaforma Civica ha scelto un tono più pacato del suo avversario, con l'obiettivo di conquistare voti moderati senza alienarsi i progressisti. Ha anche mostrato apprezzamento per le politiche di spesa sociale del Pis, promettendo di cooperare in buona fede con il governo. Ma se vincerà per i prossimi cinque anni potrà mettere il veto sulle leggi del Pis, che non dispone alla Camera della maggioranza necessaria di tre quinti per superarlo.

Il primo turno delle elezioni era originariamente previsto per il 10 maggio, ma le misure di confinamento per la pandemia del coronavirus hanno costretto le autorità al rinvio. Il Pis ha tentato fino all'ultimo di mantenere la data, nel timore che il consenso di Duda venisse eroso dalle inevitabili conseguenze economiche della crisi sanitaria. Fino all'ultimo il partito ha tentato di imporre un controverso sistema di voto postale, che secondo i suoi critici non offriva sufficienti garanzie.

Nel frattempo il rinvio ha portato ad un cambiamento di candidato nell'opposizione. Piattaforma Civica aveva inizialmente puntato su Malgorzata Kidawa-Blonska, considerata in grado di rassicurare parte dell'elettorato conservatore. Ma la sua candidatura non era mai decollata e l'annuncio che avrebbe abbandonato la corsa per protesta contro l'ipotesi del voto postale ha portato ad un cambiamento di cavallo. Così la scelta è caduta sul carismatico sindaco di Varsavia, che ha subito cominciato a salire nei sondaggi. E oggi una metà della Polonia guarda a lui con speranza, mentre l'altra è decisa a fermarlo.

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