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Tregua assemblee a Pompei, “siti resteranno aperti”. Ma nel sindacato è bufera

23 giugno 2014 | 14.21
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Le aree archeologiche di Pompei, Ercolano, Oplonti e Stabia e l’Antiquarium di Boscoreale saranno regolarmente aperte e visitabili. Cisl Napoli commissaria Cisl-Pompei. Camusso: attenti a logica aggressiva su diritti lavoratori

Tregua assemblee a Pompei, “siti resteranno aperti”. Ma nel sindacato è bufera

E’ tregua tra sindacati e Sovraintendenza sul sito archeologico di Pompei. Le assemblee che avrebbero parzialmente bloccato nei prossimi giorni l’afflusso turistico all’area, e creato nuovi e importanti disagi, infatti, sono state sospese. E questo almeno fino a venerdì, giorno in cui la Sovraintendenza speciale per i beni archeologici di Pompei, Ercolano e Stabia ha convocato i sindacati ad un tavolo di confronto sui gravi problemi ancora aperti.

“Questa agitazione fa male al sindacato e all’immagine del paese”, commenta Claudio Meloni, coordinatore nazionale Mibact che però richiama alla responsabilità anche l’amministrazione pubblica: “Deve dare risposte”, aggiunge. In linea anche la Uil Campania. “Avevano già sospeso gli scioperi sabato invitando anche gli altri a fare altrettanto. Abbiano inoltre inviato alla Sovraintendenza un piano per razionalizzare l’organizzazione del lavoro”, dice Enzo Feliciani. A condividere un iter di mobilitazione fatta di assemblee e agitazioni sindacali a Pompei, dunque, solo i sindacati autonomi dell’Usb e della Flp.

Ma il commissariamento che sarà operato dalla Cisl non risolverà comunque i problemi legati alle relazioni sindacali con il ministero dei Beni culturali.

E’ per questo che lo stesso leader Cisl, Bonanni, è tornato a chiedere oggi al ministro Franceschini “un incontro urgente” con cui definire “un quadro di regole chiare di comportamenti reciproci”, tra le amministrazioni pubbliche e i rappresentanti dei lavoratori, per evitare “che ogni fisiologico contrasto sfoci nell’interruzione della fruizione dei beni archeologici e architettonici.

Pompei, e gli altri siti archeologici di straordinaria importanza, è in sostanza il ragionamento del sindacato di via Po, potrebbe essere equiparato ad un servizio pubblico essenziale. Questo sia per evitare che i turisti finiscano ostaggio dei lavoratori, benché esasperati, sia per stringere all’angolo l’amministrazione chiamata a dare precise risposte alle loro “richieste legittime”. “Chiediamo al ministro Franceschini un incontro per concordare delle normative apposite e delle regole reciproche di comportamento per la gestione ed il raffreddamento delle vertenze sindacali, obbligando tutte le parti, amministrazioni pubbliche e lavoratori, ad atteggiamenti responsabili, fino alle eventuali sanzioni in caso di inadempienza”, spiega ancora. Contatti tra il sindacato ed il ministero, a quanto si apprende, già erano stati avviati. “Vedremo”, commentano dalla Cisl.

Ma l’intesa raggiunta oggi non salva i sindacati dalla bufera, accusati di voler giocare una partita sulla pelle del Paese e di un territorio che già vive grandi problemi economici. Nel mirino soprattutto la Cisl-Pompei alla testa di una mobilitazione ‘intransigente’ e barricadera. Una scelta, quella ‘oltranzista’ del segretario della Cisl di Pompei, Antonio Pepe, che non e’ piaciuta ai vertici del sindacato di via Po che ha deciso, come annunciato dallo stesso leader Cisl, Raffele Bonanni, di ‘commissariare’ la struttura sindacale. Gia’ mercoledi’ prossimo, dunque, il segretario della Funzione pubblica di Napoli, infatti, Salvatore Altieri, avvierà l’iter per l’azzeramento degli organi del sindacato del sito archeologico. “Erano stati già avvertiti di non esasperare la situazione. Serve un segnale chiaro perche’ non c’e’ giustificazione che tenga ad un comportamento che non e’ assolutamente in linea con le idee di lotta del nostro sindacato”, spiega Lina Lucci, segretario della Cisl Campania. Una posizione, quella della Cisl Pompei, peraltro isolata anche rispetto ai sindacati ‘cugini’ visto che a prendere le distanze, nei giorni scorsi, erano state sia la Cgil funzione pubblica di Napoli che la ‘territoriale’ della Uil.

Una posizione sottolineata in serata dal leader Susanna Camusso: “Non abbiamo condiviso il percorso delle assemblee a Pompei ma questo non vuol dire che tutto si debba tradurre in una logica aggressiva nei confronti dei diritti dei lavoratori”. “Serve una logica di prospettiva e bisogna evitare il corporativismo”, aggiunge perchè, dice ancora, “il problema vero è la salvaguardia di Pompei e questa la si raggiunge solo attirando i turisti e permettendo loro di visitare il sito”.

Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO, Giovanni Puglisi. “I sindacati devono tutelare i lavoratori, non fungere da contraltare al Governo o alle aziende per il gusto di ostacolare provvedimenti o leggi.

“Non sta a me dare valutazioni politiche, ma sul piano dell’immagine dell’Italia - ha aggiunto Puglisi, intervistato da Klaus Davi nello show ‘’KlausCondicio’’, in onda su YouTube - siamo alle prese con un danno a nove zeri, con una ricaduta su tutto il comparto turistico che mette a rischio l’intero settore in un anno in cui è certificato il calo ulteriore dell’Italia. Si gioca insomma al massacro infischiandosene della nostra reputazione. Ha ragione il Ministro Franceschini quando dice che iniziative come i continui scioperi agli scavi di Pompei ledono l’immagine dell’Italia nel mondo, ma la gente ha demandato alla politica una risoluzione dei problemi e quindi confidiamo in questo Governo affinché certi scempi non si ripetano’’.

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