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Pompei, rischio scioperi a Pasqua: soprintendente e sindacati lunedì al tavolo

12 aprile 2014 | 20.54
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Pompei, rischio scioperi a Pasqua: soprintendente e sindacati lunedì al tavolo

Roma, 12 apr. (Adnkronos/Ign) - Apertura pasquale a rischio a Pompei? Code di turisti che potrebbero trovare i cancelli del sito chiusi proprio nei giorni delle festività pasquali, quando gli scavi archeologici più famosi del mondo registrano il tutto esaurito? La minaccia potrebbe essere scongiurata proprio lunedì prossimo quando il neo soprintendente di Pompei, Massimo Osanna, incontrerà i sindacati che denunciano la mancanza di un accordo per l'apertura di tre domus ('Marco Lucrezio Frontone', 'Vettii' e 'Romolo e Remo'), prevista dal ministro Franceschini a ridosso della Pasqua. "Se lunedì si va al tavolo senza preconcetti e con gli stessi obbiettivi, allora la questione potrà essere risolta", afferma a Ign, testata del Gruppo Adnkronos, non senza una certa dose di ottimismo, il soprintendente Osanna.

E i tour operator contano moltissimo su una positiva soluzione del problema: "Vogliamo credere che i turisti non si trovino di fronte ai cancelli chiusi. Per fortuna finora anche in caso di scioperi, ci sono sempre state chiusure parziali -spiega all'Adnkronos Enzo Carino, che da anni organizza tour negli scavi per turisti italiani e stranieri- magari con poco personale, ma mai mi ricordo di un giorno con gli scavi chiusi totalmente".

Per Carino come per altri tour operator, "la fruizione reale degli scavi e' ridotta al lumicino. E questo non solo durante gli scioperi. E l'immagine di Pompei sta subendo danni irreversibili. I turisti arrivano li' sull'onda di film, libri e documentari che ne narranno la grandezza -spiegano gli operatori turistici- e poi trovano gran parte del sito inaccessibile, recintato, chiuso per lavori. E rimangono molto delusi. Questa volta per Pasqua è annunciata l'apertura di tre domus che prima non erano visitabili. Speriamo di non perdere anche questa occasione".

E proprio di questo discuterà il professor Osanna con i rappresentanti sindacali al tavolo di lunedì: "Quello che chiedono i sindacati è la comunicazione dettagliata dell'apertura delle tre nuove domus, che si farà con le stesse forze lavorative e senza impegni aggiuntivi. Ho addirittura pensato -aggiunge il soprintendente- a un'apertura a tempo: la mattina per le due domus vicine all'ingresso degli scavi, e il pomeriggio per l'altra, in vista di una messa a punto di progetti speciali, che prevedano una turnazione trasparente su base volontaristica. Ma questo -precisa Osanna- lo stiamo ancora valutando".

L'altro tema sul tavolo di lunedì è "la richiesta di fare chiarezza sull'assegnazione dei carichi di lavoro e degli incarichi, perché secondo i sindacati non c'è equa distribuzione dei carichi quando ci sono progetti in atto. Secondo me, però, l'apertura di nuove domus non dovrebbe rappresentare un problema, ma un plauso. Gli scavi di Pompei -aggiunge il soprintendente- sono una struttura con 450 dipendenti, io sono lì da un mese e devo ancora capire 'chi fa cosa'. Per questo avevo chiesto ai sindacati un po' di tempo per avere una cognizione più precisa di tutto. In un mese non si fanno miracoli, ma l'intenzione è quella di fare il meglio per un sito come Pompei. Per questo sono convinto -conclude Osanna- che si debba lavorare tutti insieme con buon senso, e che se si va al tavolo lunedì senza preconcetti e con gli stessi obiettivi, la questione potrà essere risolta".

POMPEI: CISL, PRIMI IN PROMOZIONE CULTURALE GRAZIE A CUSTODI E SINDACATO - Scavi di Pompei sempre primi nella promozione culturale. A sottolinearlo, dati alla mano, è la Cisl del parco archeologico di Pompei. "Nel 2013 - evidenzia il segretario Antonio Pepe - agli Scavi di Pompei segnaliamo oltre il 10% in più sia di visitatori che di incassi grazie all'apertura straordinaria del lunedì. I lavoratori di Pompei, contrariamente a quanti li definiscono contestatori, hanno sempre dimostrato più degli altri di voler partecipare al rilancio dei beni culturali, basti ricordare che Pompei per scelta sindacale è l'unico sito del ministero per i Beni e le attività culturali a rimanere aperto 365 giorni l'anno, infatti, dal 1989 non applica più la chiusura settimanale del lunedì".

Nel 2013 solo il sito archeologico di Pompei "è stato visitato da 2.443.324 turisti incassando 20.559.586,50 euro, di cui più del 10% risulta introitato nelle 52 giornate di apertura straordinaria del lunedì, in luogo della giornata di riposo settimanale riscontrando 336.634 visitatori per un maggior incasso 2.807.075 euro. L'efficienza e il miglioramento della produttività del lavoro pubblico sono una sfida che Pompei aveva lanciato già dal lontano 1989 con l'apertura sette giorni su sette dei siti archeologici e dal 2001 a Pompei si anticipa alle 8,30 del mattino l'orario di apertura del sito, al fine di rispondere ai nuovi bisogni del turismo nazionale ed internazionale".

"Iniziativa questa spontanea ed unica - sottolinea ancora Pepe - tra tutte le aree archeologiche e sedi espositive del ministero, che grazie alla disponibilità dei lavoratori ha portato, oltre all'incremento dell'offerta culturale, anche ad una congrua ricaduta economica sia per il restauro degli Scavi che per l'indotto".

"Ebbene nelle aziende private, al fronte di un maggior impegno, si eroga ai propri dipendenti il cosiddetto 'premio di produttività', mentre - fa notare il sindacalista - a quelli degli Scavi di Pompei non solo viene negato ma sono puntualmente denigrati ogni qualvolta fanno un'assemblea per chiedere il rispetto dei diritti dei lavoratori".

Ragione per la quale, prosegue Pepe, "il sindacato per il personale di ogni singolo sito della Soprintendenza di Pompei, Ercolano e Stabia, è intenzionato a rivendicare un compenso 'ad hoc' in rapporto all'incremento dell'incasso ricavato per le aperture straordinarie del lunedì di apertura".

Anche perché, conclude, "il nostro obiettivo non è quello di tornare indietro, ripristinando la chiusura settimanale, bensì quello di far crescere e consolidare il sistema produttivo finora attuato, anche attraverso l'adozione di un sistema di valutazione delle prestazioni individuali e di politica salariale, in modo da rispondere anche alle legittime aspettative di tutela e di benessere dei lavoratori e per far sapere a tutti che qui a Pompei si svolge un 'buon lavoro pubblico'".

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