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Ponte Genova, Mattarella incontra familiari vittime

03 agosto 2020 | 18.19
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"Concessione argomento sensibile per tutti. Responsabilità non sono generiche, hanno sempre nome e cognome"

Fotogramma /Ipa
Fotogramma /Ipa

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in prefettura a Genova per l'incontro con il comitato dei familiari delle vittime che ha deciso di non prendere parte alla cerimonia pubblica sul viadotto per l'inaugurazione del nuovo ponte Genova San Giorgio. Da quanto si apprende l'incontro privato è durato circa una decina di minuti, dopodiché il Capo dello Stato ha raggiunto il viadotto per l'inizio dell'inaugurazione. "Tenevo molto ad avere questo incontro con voi prima della cerimonia del ponte, per sottolineare pubblicamente e in maniera evidente alla pubblica opinione che la ferita non si rimargina, che il dolore non si dimentica e che la solidarietà non viene meno in alcun modo", ha affermato il Presidente della Repubblica.

"Condivido la vostra scelta di vederci qui in Prefettura non sul ponte, l'ho preferito anch'io.. Non perché quel che avverrà sul ponte non sia importante, lo è per la città avere il nuovo ponte, ma perché è un'occasione raccolta, non di frastuono", ha continuato, aggiungendo: "La cerimonia è sobria, si limita a quello che è essenziale, aprire il nuovo ponte per la città. Questo ponte non è una cancellazione di quel che è avvenuto, anzi per alcuni aspetti lo comprende il progetto con la lapide che ricorda le vittime. Questo incontro raccolto, qui in Prefettura, per ascoltarvi, per ribadirvi l'impegno per le cose ancora non definite, consistenti e ancora aperte e per dirvi quanto la vicinanza della Repubblica non viene meno nei vostri confronti. Il ricordo delle vittime segna la nostra vita collettiva e il sostegno per i familiari e le loro esigenze e sensibilità è un sostegno sincero".

La questione della concessione "comprendo bene come sia un argomento sensibile per tutti voi. Lo è in realtà per tutti, ma non è competenza mia definirlo, ma del governo e del Parlamento, ma queste sono cose che so che vengono tenute in grande considerazione", ha aggiunto Mattarella. "Le responsabilità non sono generiche, hanno sempre un nome ed un cognome, sono sempre frutto di azioni che dovevano esser fatte o di omissioni che non dovevano essere compiute. Quindi è importante che vi sia un'azione severa, precisa, rigorosa, di accertamento delle responsabilità", ha detto.

"Questo ponte - ha aggiunto Mattarella durante l'incontro - non è una chiusura di quanto avvenuto ma è la conseguenza di quanto avvenuto e un modo anche di ricordare la tragedia: chiunque vedrà il ponte a Genova e anche molti di quelli non genovesi che passeranno avranno sempre bene in mente che quel ponte è lì perché ce ne è un altro che è crollato, con le vite che ha troncato. Questa è una cosa che non va dimenticata, certamente la ricorda la Repubblica".

"So bene - ha detto ancora - che tutti avete problemi di carattere affettivo, di emozioni, di sentimenti, di condizione di vita cambiata, turbata e sconvolta. Alcuni hanno problemi anche particolarmente intensi di carattere concreto, economico e questo non è giusto che avvenga ed è bene pensare ad una condizione che regoli quel che si deve fare in circostanze tragiche come è quella che è avvenuta, sperando che non si verifichi mai più".

"Continuo a seguire - ha assicurato il Capo dello Stato - perché si arrivi ad un punto positivo, concreto: se le norme, come sembra, non consentono oggi interventi adeguati, occorre provvedere perché lo spazio della normativa consenta di intervenire in queste condizioni".

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