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Genova

Ponte Morandi, 10 nuovi indagati

30 gennaio 2019 | 11.35
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(FOTOGRAMMA)
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Sono una decina, tra tecnici di Aspi e Spea, i nuovi indagati nell'ambito di filone parallelo all'inchiesta sul crollo di Ponte Morandi.
Sono accusati di falso in relazione alle valutazioni sul profilo di sicurezza di alcuni viadotti italiani che avevano presentato criticità, tra cui il Pecetti e il Paolillo. Viadotti per i quali Autostrade per l'Italia, in una nota, sottolinea che le competenti Direzioni di Tronco della società ribadiscono che non esiste alcun rischio per la sicurezza.

Per quanto riguarda la vicenda, sono stati i nuovi approfondimenti d'indagine legati alle verifiche dello stato di manutenzione dei viadotti ad aver portato all'iscrizione nel registro degli indagati con l'ipotesi di reato di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale. Un filone d'inchiesta secondario ma connesso all'attività di controllo partita dal crollo di ponte Morandi a Genova.

I BLITZ - Gli uomini della Guardia di Finanza, con un blitz nelle sedi di Spea di Milano, Firenze, Bologna, Bari e Terni, hanno acquisito materiale documentale e informatico relativo allo stato di una serie di ponti, almeno 5, tra cui il viadotto Pecetti sulla A26, il Paolillo in Puglia, ed è stata acquisita la documentazione di buona parte dei viadotti del tronco 1 genovese, nel quale ricade buona parte del tratto a cavallo tra Liguria e Piemonte.

LE RELAZIONI - Al centro degli accertamenti le relazioni stilate sui viadotti, sui quali sono poi emerse criticità, stilate da alcuni soggetti che - oltre ad essere competenti per le verifiche relative al Morandi - risultano competenti anche per questi monitoraggi. Obiettivo verificare se le relazioni sulle opere ne rispecchino fedelmente la situazione e lo stato di manutenzione.

REPLICA AUTOSTRADE - In merito ai 5 viadotti, su un totale di 1943, gestiti da Autostrade per l'Italia, che sarebbero considerati ''a rischio'' secondo quanto riportato da notizie di stampa, le competenti Direzioni di Tronco della società ribadiscono che non esiste alcun rischio per la sicurezza. "Già lo scorso 4 dicembre, la società ha inviato al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti un report sui viadotti in questione - Gargassa, Pecetti (A26), Moro (A14), Paolillo (A16), Sarno (A30) - contenente il dettaglio degli interventi manutentivi già realizzati o in corso, nonché delle verifiche effettuate. In nessun caso è stato riscontrato alcun problema riguardante la sicurezza di tali opere che, peraltro, sono state oggetto di verifica anche da parte dei competenti uffici ispettivi del Ministero", si legge in una nota di Autostrade per l'Italia.

Per quanto riguarda invece il Viadotto 6 Luci, la Direzione di Tronco di Genova "conferma di aver eseguito in 4 giorni (23-27 dicembre 2018) un intervento di ripristino locale del calcestruzzo copriferro, che non comportava alcuna influenza sotto il profilo statico. Anche questo intervento è stato formalmente comunicato a tutte le autorità competenti". E' quindi, conclude, "del tutto destituita di fondamento qualsiasi informazione che consideri tali Viadotti a rischio".

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