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Poroshenko giura da presidente: “La Crimea è, era e sempre sarà terra ucraina”

07 giugno 2014 | 11.35
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Il miliardario 48enne, magnate dell’industria dolciaria, ha giurato nel parlamento di Kiev impegnandosi “a difendere con tutti i mezzi la sovranità e l’indipendenza” del Paese. La cerimonia nella Verkhovna Rada si è svolta alla presenza di delegazioni provenienti da molti Paesi. Ieri l’incontro con Putin: “Basta spargimenti di sangue nell’est dell’Ucraina”

Petro Poroshenko (Foto Infophoto) - INFOPHOTO
Petro Poroshenko (Foto Infophoto) - INFOPHOTO

Petro Poroshenko è il nuovo presidente dell’Ucraina. Uscito vincitore dalle elezioni celebrate nel Paese il 25 maggio scorso, il miliardario 48enne, magnate dell’industria dolciaria, ha giurato nel parlamento di Kiev impegnandosi “a difendere con tutti i mezzi la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina”. Nel suo discorso Poroshenko ha invocato pace, sicurezza e unità, assicurando di non volere né guerra né rivincite. giura da presidente e Ue e Nato ribadiscono il loro sostegno all’Ucraina.

Il presidente ucraino ha offerto di tenere elezioni regionali anticipate nella parte orientale del Paese e ha proposto il decentramento, con passaggio di poteri alle regioni. “Non voglio guerra. Non voglio rivincite, malgrado l’enorme sacrificio del popolo ucraino”, ha affermato invitando poi i separatisti nell’est del Paese a deporre le armi, assicurando indennità a tutti coloro che non hanno le mani sporche di sangue. Ma Poroshenko ha voluto sottolineare che l’integrità territoriale dell’Ucraina non è in discussione. “La Crimea - ha dichiarato - è, era e sempre sarà terra ucraina”. Poroshenko ha quindi puntato il dito contro l’ex presidente Viktor Yanukovych, accusandolo di finanziare il terrorismo nell’est del paese: “E’ pienamente responsabile per la situazione in quella regione oggi”, ha concluso.

La cerimonia nella Verkhovna Rada si è svolta alla presenza di delegazioni provenienti da molti Paesi. Per l’Italia ha partecipato il sottosegretario agli Esteri, Benedetto Della Vedova. Presenti il vicepresidente americano Joe Biden, che - come ha reso noto la Casa Bianca - avrà poi un incontro con Poroshenko e il premier Arseniy Yatsenyuk per discutere dell’agenda di riforme democratiche del governo ucraino e del programma dell’esecutivo di Kiev per favorire una de-escalation della crisi nell’est del Paese e promuovere lo sviluppo economico. C’era il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy e i presidenti di Polonia e Germania, Bronislaw Komorowski e Joachim Gauck.

Il presidente russo Vladimir Putin non è stato invitato a prendere parte alla cerimonia, alla quale tuttavia ha assistito l’ambasciatore russo Mikhail Zurabov, ufficialmente rientrato nel Paese dal quale era assente da quando era stato richiamato per consultazioni in patria nel pieno della crisi con Mosca seguita alla deposizione dell’ex presidente Vyktor Yanukovych. Ieri in ogni caso Poroshenko aveva avuto una breve conversazione con Putin in occasione delle celebrazioni per il 70mo anniversario dello sbarco in Normandia.

Dal canto loro la Ue e la Nato hanno ribadito il loro sostegno all’Ucraina in occasione del giuramento. “Desidero ribadire il continuo appoggio e impegno dell’Unione europea nei confronti dell’Ucraina” ha dichiarato Van Rompuy il quale ha sottolineato come “la netta maggioranza garantitagli alle elezioni ha messo in luce il desiderio del popolo ucraino di riportare la stabilità nel Paese e superare le sfide che è stato chiamato ad affrontare. Oggi abbiamo nuove possibilità di sperare”, ha aggiunto, sottolineando come “un dialogo inclusivo e ampio sarà senza dubbio una parte importante sulla strada dell’avanzamento del processo di trasformazione” dell’Ucraina in uno stato moderno e democratico. “Ho fiducia nel fatto che la leadership di Poroshenko contribuirà alla stabilizzazione del Paese - ha dichiarato invece il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen - sulla base del dialogo inclusivo promosso prima delle elezioni”. “Gli alleati della Nato restano impegnati a sostenere la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale dell’Ucraina”.

Nel frattempo oggi Putin ha dato ordine di rafforzare i controlli alla frontiera con l’Ucraina. Ad annunciarlo è stato l’ufficio stampa del Cremlino citato dalle agenzie. Il presidente russo, è stato reso noto, ha dato ordine di adottare tutte le misure necessarie per impedire tutti i passaggi illegali ai posti di frontiera, dopo che Kiev ha riconosciuto tre giorni fa che tre posti di frontiera erano stati presi dai separatisti filorussi.

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