Osama al-Saghir, deputato e portavoce della Shura del partito islamico, ad Aki-Adnkronos International: "Questo non è solo un attacco al turismo, ma anche a uno dei simboli più importanti della Tunisia, il Parlamento".
"Questo non è solo un attacco al turismo tunisino, ma anche a uno dei simboli più importanti della Tunisia, il Parlamento". Lo afferma in un colloquio telefonico con Aki-Adnkronos International il deputato tunisino di Ennahda Osama al-Saghir, convinto che serva una "strategia comune" nella regione per sconfiggere il terrorismo. Secondo Al-Saghir, portavoce della Shura (consiglio consultivo) del partito islamico, poco dopo l'attacco di Tunisi è evidente che c'è un "doppio risultato", ovvero è stato colpito "un museo famoso, che molti italiani conoscono bene, e che si trova all'interno del perimetro del Parlamento tunisino: è chiaro quindi che non è solo un attacco al turismo, ma anche a uno dei simboli più importanti del Paese, il Parlamento".
Tuttavia, sottolinea al-Saghir, "in tutto questo c'è un elemento positivo: il sentimento di unione tra tutti i deputati". "Non ci sono più partiti, non ci sono più un governo e un'opposizione, non ci sono più differenze tra le parti, c'è un forte senso di unità e questo è il nostro punto di forza: la Tunisia - afferma - è determinata a combattere questo terrorismo che riguarda tutta la regione". Da Tunisi, prosegue, parte un "forte messaggio: serve una strategia comune per attaccare questi gruppi, bisogna cooperare insieme perché non si tratta di un Paese o una città, ma di tutta la regione".
L'attacco odierno, conclude, è stato sferrato mentre "si sta lavorando in Parlamento con grande forza per migliorare la situazione economica del Paese e proprio in questi giorni abbiamo iniziato a discutere diverse leggi, tra cui la legge antiterrorismo".