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Posata la prima pietra dell'Iceberg, nuovo polo San Raffaele Milano

10 settembre 2018 | 19.58
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Paolo Rotelli, presidente del Gruppo ospedaliero San Donato - GSD
Paolo Rotelli, presidente del Gruppo ospedaliero San Donato - GSD

"Un monumento ai pazienti e alla sanità italiana. Non solo bello da vedere", con la sua forma che richiama quella di un iceberg, ma "hi tech". Parola d'ordine: "Trasparenza". Anche con i pazienti: nel nuovo pronto soccorso, che sarà il cuore di questa torre ecosostenibile che sorgerà all'Irccs San Raffaele di Milano per ospitare il nuovo Polo chirurgico e delle urgenze, i familiari potranno seguire il percorso del loro caro in tempo reale con un'app, mentre aspettano in sala d'attesa.

È Paolo Rotelli, presidente del Gruppo ospedaliero San Donato, a raccontare i dettagli del progetto. Oggi la posa della prima pietra con una cerimonia alla presenza di diverse autorità nazionali e locali, ma anche internazionali: dal vice presidente del Senato Ignazio La Russa (Fdi) - fra coloro che con caschetto in testa e cazzuola in mano hanno fisicamente contribuito alla posa della prima pietra - al vice presidente della Regione Lombardia Fabrizio Sala, ma anche l'ex ministro dem Maria Elena Boschi, e l'ex governatore lombardo leghista Roberto Maroni. Erano presenti anche "ambasciatori e consoli di oltre 20 paesi del Mediterraneo e Medio Oriente", elenca Rotelli che ha parlato del respiro internazionale, su cui il Gruppo sta puntando molto. Con Paolo Rotelli, a fare gli onori di casa il presidente del San Raffaele Enrico Tommaso Cucchiani e l'Ad Elena Bottinelli, e Gilda Gastaldi, vedova dello storico patron del gruppo Giuseppe Rotelli e fondatrice del progetto Eat che dal 2009 fa entrare l'educazione alimentare nelle scuole.

Il pronto soccorso "è il 'punto nero', percepito come critico dai pazienti del San Raffaele, ospedale che ha molta visibilità in Italia. Pensato vent'anni fa, comincia a essere ormai troppo piccolo e con l’organizzazione attuale non permette di essere trasparenti con i parenti e far sapere loro cosa sta succedendo al paziente quando ne varca la porte. L'idea - spiega Rotelli - è di prendere questo punto critico e metterlo al centro dell'ospedale. Alla base di questa nuova torre dell'emergenza-urgenza con 18 sale operatorie e quasi 300 posti letto, quindi, troviamo il pronto soccorso con tutto ciò che serve: spazi ampi e luminosi, per far sì che quando si arriva non ci si senta schiacciati dal peso dell'ospedale e non si vada a peggiorare ulteriormente il sentimento di allerta del paziente". Per il nuovo polo un investimento di 60 milioni di euro - costo previsto per la realizzazione interamente finanziato dal Gruppo San Donato - e la firma dell'archistar Mario Cucinella.

E poi c'è la tecnologia. L'uso dei sistemi informatici sarà innovativo, spiegano i promotori del progetto: informatizzazione a supporto del paziente e degli operatori, con la condivisione delle informazioni cliniche, la raccolta dei dati di esito, la prevenzione degli errori, ma anche la comunicazione ai pazienti e ai familiari in merito ai tempi di attesa in pronto soccorso, alle indicazioni per il ricovero, fino al supporto mediante telemedicina a coloro che sono stati dimessi.

"Avremo un sistema che ci permette di tracciare il percorso del paziente, quando varca queste porte - ribadisce Rotelli - I parenti dalla sala di attesa, ampia e bella, potranno seguire cosa sta succedendo al proprio caro. Ci sarà un'app e verrà dato ai familiari un codice con cui potranno sapere in tempo reale chi ha preso in carico il paziente, dove si trova, se entra in sala operatoria, se è addormentato, se l’operazione è in corso e il momento del risveglio. Questo è molto importante perché, al di là del comfort della camere a due letti con il bagno, il paziente e la famiglia vogliono le informazioni. Il lato umano del dialogo è sempre più importante. Oltre ad avere una struttura bella, vogliamo fare una infrastruttura tecnologica che permetta di avere uno scambio di informazioni tra medico e paziente efficace ed efficiente".

La previsione è che i lavori si concludano nell'estate 2020. Il nuovo Polo - 10 piani di cui 8 fuori terra e due sotterranei - svetterà accanto all'università Vita-Salute San Raffaele, dentro l’attuale perimetro del complesso ospedaliero. Sarà composto da due elementi complementari: la piastra tecnica, che ospiterà le funzioni ospedaliere più importanti, come il blocco chirurgico con le 18 sale operatorie (di cui 2 ibride con tecnologie che permettono l'uso di diagnostiche di ultima generazione e della robotica), la terapia intensiva e il pronto soccorso; la torre, dove saranno collocati i reparti di degenza con 283 posti letto e gli ambulatori per le visite specialistiche. "Oggi sempre più studenti e pazienti stranieri decidono di svolgere un percorso qui. In questo è centrale la reputazione, che si costruisce sulle competenze. Avremo una struttura bella che aumenterà le capacità del San Raffaele ma è l'involucro, e la differenza la fa il contenuto", assicura Cucchiani. "Tutto questo - conclude - è possibile perché siamo in Lombardia, a Milano, realtà che prospera su valori che vanno dall'apertura al mercato all'internazionalizzazione, dove la cultura del diritto è integrata con la cultura del dovere".

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