Nell'acqua potabile di Tito (Potenza) non sono piu' rilevabili valori di idrocarburi ma resta il divieto di utilizzo in alcune zone del Comune per valori leggermente superiori dei trialometani (sottoprodotto di disinfezione che non attiene alla tossicita' dell'acqua): e' emerso dalle indagini condotte dall'Arpab subito dopo il 17 febbraio, quando le istituzioni preposte al controllo erano state nuovamente convocate dalla Regione per far luce sulla situazione idrica nel Comune di Tito. I risultati sono stati presentati dall'Azienda sanitaria di Potenza, da Acquedotto Lucano ed Arpab in un incontro alla Regione.
Gli idrocarburi non risultano piu' mentre in precedenza una loro presenza era stata rilevata da analisi indipendenti ed aveva provocato un allarme per la salute pubblica. E' seguito quindi il monitoraggio che adesso e' rassicurante, stando a quanto comunicato dalle autorita' sanitarie ed idriche.
Invece e' sopra la soglia l'indice dei trialometani (34-35 microgrammi per litro, a fronte dei 30 microgrammi previsti dalla normativa nazionale, limite che nelle regioni che hanno chiesto una deroga, arriva anche a 50 microgrammi), anche se tendenzialmente in discesa. Ad ogni modo il Comune ha emanato un'ordinanza per il divieto temporaneo di utilizzo delle acque potabili erogate da Acquedotto Lucano nelle strade e contrade servite dal serbatoio Neviera.