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Crisi: fisco e Pil, da Istat la fotografia di un Paese 'squilibrato'/Adnkronos

09 febbraio 2015 | 16.12
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L'indagine Istat registra anche come il 54% dei redditi lordi individuali non superi i 30 mila euro, e solo il 2,4% ne denunci più di 70mila. A livello fiscale, invece, il peso maggiore è spalmato sui lavoratori dipendenti che vedono una incidenza delle imposte sul reddito al 21,3% contro il 17,1 dei redditi da lavoro autonomo al netto dell'Irap

Crisi: fisco e Pil, da Istat la fotografia di un Paese 'squilibrato'/Adnkronos

E' una fotografia degli squilibri del Paese quella scattata oggi dall'Istat sui redditi degli italiani 2012 e il Pil per abitante. Un 'fermo immagine' che disegna un Italia in cui il reddito annuo del 25,8% non supera i 10 mila euro mentre solo il 2,4% ne dichiara oltre 70mila e il 54% si attesta sotto i 30mila. Per non dire del fisco la cui incidenza diretta pesa molto di più sul lavoro dipendente (21,3%) che su quello autonomo (17,1%) mentre a livello familiare la situazione più gravosa la sopportano le persone sole, sotto i 64 anni, con aliquota media pari al 21,6%.

Quanto al Pil procapite, il Nord doppia il Sud: 33,5 mila euro nel Nord-ovest, 31,4 mila euro nel Nord-est, 29,4 mila euro nel Centro contro gli appena 17,2 mila euro del Sud. Per quel che riguarda invece i lavoratori autonomi il loro reddito medio, al lordo delle imposte e dei contributi sociali, si aggira intorno ai 23.432 euro annui mentre, al netto dell’Irap, le imposte rappresentano il 14,3% del reddito lordo e i contributi sociali il 16,4%.

E sempre sotto il profilo fiscale tra il 2011 ed il 2012 l'aliquota media fiscale aumenta al rallentatore per gli autonomi rispetto ai lavoratori dipendenti per le famiglie con un unico percettore di reddito; per i primi infatti passa dal 17,9% al 18,3% mentre per i secondi passa dal 19,5% al 20,5%.

Un minor carico fiscale particolarmente visibile nella prima classe di reddito (fino a 15mila euro) e dovuta, dice ancora l'Istat nella sua indagine 'Reddito e condizioni di vita', "agli effetti di alcuni provvedimenti in materia di tassazione dei redditi autonomi e alla revisione al ribasso dei parametri degli studi di settore adottati dal 2011 ed estesi al 2012".

Complessivamente comunque, nel 2012, l’aliquota media del prelievo fiscale a livello familiare è pari al 19,4% e "grazie alle detrazioni per familiari a carico, a parità di reddito, le famiglie con minori usufruiscono di un più favorevole trattamento fiscale, anche al crescere del numero di percettori". Un carico "inferiore tra le famiglie del Mezzogiorno (16,3%) rispetto a quelle del Nord-est (19,9%) del Centro (20,1%) e del Nord-ovest (21%).

Quanto alla capacità di crescita territoriale registrata nel 2013, l'Istat rileva come il Pil per abitante del Sud, pari a 17,2 mila euro, risulti del 45,8% più basso di quanto registrato al Nord i cui valori si aggirano intorno a 33,5 mila euro nel Nord-ovest, a 31,4 mila euro nel Nord-est e a 29,4 mila euro nel Centro.

Ma a dare la misura di un'altro tipo di squilibrio sono anche i dati sul cuneo fiscale. Il costo medio per dipendente, infatti, al lordo delle imposte e dei contributi sociali, si aggira intorno ai 31mila euro l'anno ma il lavoratore, sotto forme di retribuzione netta, finisce con il percepirne non oltre il 53%, poco più della metà per un importo medio di 16.498 euro.

La differenza, il cosidetto cuneo fiscale, dunque, calcola ancora l'Istat, è pari in media, al 46,7%: il 25,6% sono contributi sociali dei datori di lavoro mentre il 21,1%, invece, è a carico dei lavoratori in termini di imposte e contributi.

Una situazione complessiva di squilibrio, dunque, che i sindacati chiedono di sanare. A cominciare dalla Cisl che invoca in tempi rapidi l'avvio di un confronto con il governo sull'ormai improcrastinabile riforma fiscale. "Questa situazione evidenzia la necessità di correggere un sistema fiscale iniquo ed inefficiente, per alleviare il peso delle imposte sui redditi bassi e medio – bassi e per far contribuire più efficacemente le grandi manifestazioni di ricchezza che oggi finiscono per sfuggire all’ Irpef", dice Maurizio Petriccioli, segretario confederale che annuncia la presentazione nei prossimi giorni di una specifica proposta di riforma.

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