Cedono terreno i principali indicatori economici per il gruppo, quotato alla Borsa di Hong Kong, al 31 ottobre.
Prada archivia i primi nove mesi dell'anno con un utile di 319 mln di euro (12,5% sui ricavi consolidati) in calo del 27% rispetto ai 440,9 dello stesso periodo dello scorso anno, e ricavi pari a 2mld e 552mln di euro, -0,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L'Ebitda è stato pari a 681,7 milioni di euro, con un’incidenza del 26,7% sui ricavi. L’Ebit si è attestato a 496,4 milioni di euro, con un’incidenza sui ricavi del 19,5%.
"Il 2014 si sta dimostrando un periodo più impegnativo del previsto in quanto, oltre alla persistente complessità del contesto economico internazionale, il mercato del lusso sta attraversando una fase di assestamento i cui contorni non sono ancora del tutto definiti" ha commentato Patrizio Bertelli, amministratore delegato di Prada.
"Siamo fiduciosi - ha aggiunto - nelle prospettive di crescita a medio termine del mercato, ma al contempo consapevoli dell’accresciuto livello di complessità che oggi lo contraddistingue. Restiamo per questo convinti della validità della nostra scelta di continuare a dare priorità allo sviluppo di medio termine del Gruppo, attraverso investimenti mirati alla ricerca dell’eccellenza qualitativa e stilistica. Attualmente, stiamo anche lavorando per migliorare l’efficienza delle strutture e le performance del network retail, per garantire al Gruppo adeguati livelli di redditività".