"Mi avevano garantito quattro rinforzi, poi è diventato solo uno". Cesare Prandelli spiega così il motivo che lo ha spinto a dire addio al Valencia dopo appena tre mesi. L'ex ct azzurro parla in una conferenza stampa indetta in un hotel a Valencia. "E' un momento difficile, sono molto emozionato perché quando finiscono i sogni lasciano sempre un sapore amaro", dice Prandelli.
"Mi avevano promesso che a gennaio avremmo rafforzato la squadra come chiesi personalmente a Lim nell'incontro a Singapore -sottolinea il tecnico di Orzinuovi-. Mi avevano promesso che avremmo preso giocatori e soprattutto uno, Simone Zaza, sul quale avremmo concentrato tutti i nostri sforzi. Poi il 29 dicembre la proposta era tra Zaza e un centrocampista. Eravamo quindi passati da quattro calciatori a uno, qualcosa non quadrava".
L'amarezza di Prandelli è legata anche al bel rapporto che dice di avere instaurato con la città e i suoi tifosi: "Ho capito che Valencia ha sempre avuto un buon feeling con me e per rispetto dei tifosi e del club ho preso la decisione che considero giusta, avendo cercato di fare tutto il possibile -prosegue il tecnico-. Ho cercato dal principio di cambiare alcune cose, questo club è guidato da persone attente ai numeri ma il calcio è qualcosa che va al di là dei numeri". Prima di congedarsi, Prandelli sottolinea di avere vissuto "tre mesi da sogno" e precisa di non voler rispondere alle domande dei giornalisti "perché non voglio creare polemica con nessuno, ma solo trasmettere il messaggio più chiaro possibile".
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