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Presentato progetto Ascob per gioco responsabile

15 gennaio 2019 | 16.53
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(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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E' stato presentato oggi a Firenze il progetto “Gioco responsabile” di Ascob, l'Associazione concessionari sale bingo, che conclude quasi tre anni di collaborazione con l’Unità di ricerca “Nuove Patologie Sociali”, attiva presso l’Università degli studi di Firenze e segue due rapporti di ricerca, il primo sulla “Funzionalità delle sale Bingo per promuovere il gioco responsabile” e il secondo sulle "Aree slot nelle sale Bingo". Il Settore del Bingo - ricorda Ascob in una nota - "sta attraversando, così come l’intero comparto del gioco legale, un periodo di particolare difficoltà e, nel corso degli anni, è stato quello che ha maggiormente risentito della crisi macroeconomica prima e della ostilità dei decisori poi".

Nel 2000, al momento della pubblicazione del Bando di Gara per l’aggiudicazione delle concessioni, "si ipotizzarono addirittura 800 sale sul territorio italiano e, nel primo bando di gara, ne furono messe a bando 400. Tuttavia gli impegni economico-finanziari richiesti per l’apertura di una sala bingo risultarono già tanto gravosi da raffreddare rapidamente gli entusiasmi e quindi la gara per le seconde 400 non si è mai realizzata". In ogni caso dalle più di 300 sale di inizio anni 2000 ne sopravvivono oggi solo 200, una 'ecatombe' che ha bruciato investimenti e posti di lavoro.

Dal 2014, anno dell’ultima gara bandita e immediatamente impugnata, le sale - ricorda l'Associazione - "stanno operando sulla base di 'proroghe onerose' che hanno progressivamente corroso qualunque utile e, anzi, stanno costringendo ad una progressiva riduzione di investimenti e di risorse. Da diversi anni il settore invoca una gara prevista e mai espletata, e soprattutto impossibile da espletarsi in questo momento di grande incertezza, che si è tramutata nell’imposizione di un canone mensile (pari a 7.500 euro) sempre più oneroso a carico delle sale concessionarie". Anche l’ultima legge di bilancio varata dal governo Conte - aggiunge Ascob - "ha inserito nelle previsioni l’espletamento della gara per il rinnovo delle concessioni, anche quelle per le scommesse, prevedendo, all’interno del Decreto Dignità, trasformato nella legge n.96 del 9 agosto 2018, un più complessivo riordino del Settore da realizzarsi entro 6 mesi dall’entrata in vigore della norma".

Ascob sottolinea di avere "ritenuto di approfondire temi cari tanto agli operatori quanto ai decisori promuovendo indagini conoscitive e mettendo in campo attività a tutela del giocatore". "Come presidente di Ascob e come concessionario di gioco – ha dichiarato Salvatore Barbieri - sento fortissima la responsabilità del mio ruolo nell’ambito del gioco e delle sue possibili derive" così come la sentono "gli imprenditori associati" con i quali "metteremo in campo azioni efficaci per promuovere il gioco responsabile e per portare all’attenzione del decisore tutti gli strumenti che possono avere una reale utilità nel combattere il Gioco d'Azzardo Patologico affinché si riesca finalmente ad affrontare il tema in maniera propositiva ed efficiente e si abbandonino derive demagogiche e dannose per il Settore".

Quello presentato a Firenze - ha aggiunto - è "il risultato di tanti sforzi fatti per portare a compimento un obiettivo fondamentale: stimolare la conoscenza e la responsabilità del cliente delle nostre sale fornendo una corretta informazione e diffondendo messaggi utili e di facile comprensione. Il lavoro è stato condotto grazie anche alla competenza del professor Morisi e del suo staff e finalizzato grazie ai nostri associati che ci hanno creduto. Siamo fieri di poter dare il nostro contributo alla causa del gioco legale e responsabile e auspichiamo di poter continuare ad operare garantendo qualità per il consumatore e occupazione per i dipendenti”.

Ascob ricorda come negli ultimi anni si sono moltiplicate le normative che hanno messo al centro il concetto di distanze da luoghi sensibili insieme a quello della riduzione degli orari di apertura dei luoghi di gioco. Ma "nessun distinguo è stato fatto tra diverse tipologie di sale e il Settore sta pesantemente risentendo di queste scelte soprattutto in termini occupazionali". L'associazione invoca quindi "la definizione di un piano nazionale che consenta agli operatori di salvaguardare gli investimenti e i livelli occupazionali ed agli amministratori locali di poter affrontare il tema con adeguate risorse".

Il professore Massimo Morosi ha lamentato l'esistenza di "una corrente di pensiero" che punta a "impedire ogni attività connessa al gioco, una posizione sbagliata" anche perché la storia insegna tutte le strategie proibizioniste si sono rilevate sempre controproducenti". "Peraltro, una normativa che mirasse a proibire qualsiasi offerta di gioco d’azzardo cozzerebbe fatalmente contro norme costituzionali sulla libertà d’intrapresa, che può essere limitata, regolata, vincolata in nome del diritto alla salute ma non conculcata a prescindere".

Quanto alla lotta alle ludopatie - ha aggiunto - "l’esperienza fatta con Ascob ci ha convinti che occorre coinvolgere in un serio progetto formativo i grandi gestori, cercando di fare leva sugli imprenditori maggiori e di maggiore visibilità così come sulle associazioni più strutturate di imprese: con cui è più facile negoziare, trattare, definire condizioni quantitative e qualitative di erogazione del 'servizio' ".

L’ex sottosegretario all’Economia, Pierpaolo Baretta, ha ricordato come "nella precedente legislatura abbiamo lavorato per trovare il giusto equilibrio tra sensibilità sociale e settore industriale, tutelando il cittadino. Questa impostazione ci ha portato ad affrontare il tema della riduzione dell’offerta. Abbiamo prodotto un decreto legge che prevede la riduzione del 35% delle slot e che ci ha portato a costruire l’accordo con gli Enti locali in Conferenza unificata, nel quale l’insieme della materia del gioco trova la sua regolamentazione, sia sulla parte di conferma della riduzione degli apparecchi, sia sulla loro distribuzione sul territorio. È su questa linea che sarebbe dovuto andare avanti il lavoro del Governo Lega-M5s. Al contrario, sia nella Legge di bilancio sia nel precedente Decreto dignità, si è scelto di agire sulla leva fiscale, aumentando tasse e prelievi, senza soluzioni concrete per il gioco responsabile e il contrasto della ludopatia. Tutto ciò può portare solo ad una crisi del settore e allo stesso tempo al rischio di lasciare il gioco nelle mani dell’illegalità".

Per Baretta "non è possibile limitarsi al semplice aumento delle tasse. Servono invece riforme ed equilibrio che possano portare ad una razionalizzazione dell’offerta di gioco, ma allo stesso tempo rendere sostenibile la condizione economica delle aziende di settore".

Imma Romano,direttore Relazioni Istituzionali di Codere Italia, ha invece sottolineato come "la realizzazione di un progetto associativo per il Gioco responsabile deve essere considerato un primo passo verso la definizione di ulteriori iniziative che sanciscano l’impegno che gli operatori legali si assumono di fronte alla comunità e ai decisori. Tutte le sale appartenenti ad Ascob si sono impegnate, e lo stanno già facendo, a mettere a disposizione della propria clientela informazioni e indicazioni sul gioco, sui pericoli dell’illegalità e del gioco d’azzardo patologico. Per fare questo si è scelto di utilizzare un claim molto chiaro 'Usalo quando giochi' riferito al cervello".

La Romano ha evidenziato come "Ascob ha inteso così dare seguito a un’istanza più volte espressa dai suoi associati e che connoterà ancor meglio il profilo di responsabilità e legalità dell’associazione".

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