"Siamo in attesa di avere il testo definitivo e poi la categoria ne trarrà le giuste conseguenze. Il punto è che dopo una vita che si crea indotto, bisogna quantomeno tutelare le piccole e medie imprese evitando di distruggere un tessuto ed una esperienza che è cresciuta e maturata in decine di anni creando un indotto così grande che è quello del servizio della balneazione". Lo afferma all’Adnkronos il Presidente del Sib, sindacato italiano balneari per la Sicilia, Ignazio Ragusa.
"Se tutto questo non venisse salvaguardato - osserva Ragusa- per l’Italia sarebbe una grave perdita. Oggi tocca ai balneari, domani magari a tutte quelle attività che lavorano sul suolo pubblico". "Abbiamo sentito molti che ci hanno sostenuto - aggiunge-hanno compreso quali sono le problematiche e l’argomento, dunque, è molto conosciuto".
"Oggi, in sostanza - evidenzia Ragusa- si parla di una scelta. Non si può pretendere che il governo cada sulla problematica dei balneari anche se, a quanto pare - prosegue provocatoriamente Ragusa- e’ una questione talmente importante da essere discussa, di meritare la stessa attenzione che merita la guerra in Ucraina". "Diciamo -conclude il presidente regionale del Sib- che non appena si sapranno quali sono i risultati dell’assetto che vuole dare il governo, la categoria trarrà le conseguenze e si comporterà secondo quello che la base indicherà. Ancora è presto per dirlo...".
(di Francesco Bianco)