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Crisi: prestito tra privati? Alternativa per avere denaro a tassi convenienti

12 ottobre 2016 | 11.16
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Crisi: prestito tra privati? Alternativa per avere denaro a tassi convenienti

Il fenomeno del social lending, ovvero del prestito tra privati è in espansione, rappresenta sempre più un’alternativa interessante per chi vuole richiedere denaro a tassi di mercato più convenienti e fuori dal contesto bancario e finanziario. E' quanto emerge da un'analisi di Smartika, principale operatore del social lending in Italia.

Il mercato del social lending italiano -afferma Luciano Manzo, amministratore delegato di Smartika- sebbene in espansione, rappresenta, con i suoi 26 milioni di euro, una quota modesta in Europa, dove i prestiti ammontano a 8,4 miliardi di euro con il Regno Unito che rappresenta oltre l’80%. Il social lending è un canale alternativo di credito che consente il prestito diretto tra privati, facendo a meno di banche e società finanziarie".

"Il processo -racconta- si basa sulla creazione di una comunità nella quale i richiedenti (coloro che richiedono un prestito) e i prestatori (coloro che investono il proprio denaro prestandolo ad altri) possono interagire direttamente tra loro, senza ricorrere a intermediari, ottenendo condizioni migliori per entrambi (tassi più bassi per chi ottiene il prestito e interessi più alti per chi presta denaro). All’interno della comunità si crea in questo modo un mercato nel quale i tassi correnti sono determinati solo e soltanto dall’incontro diretto tra domanda e offerta”.

Secondo l’analisi di Smartika, che in Italia si ritaglia una quota di mercato dell’80%, le regioni dove il social lending è più sviluppato sono, oltre alla Toscana, Emilia Romagna, Lombardia, Lazio, Piemonte e Veneto. Chi prende in prestito denaro può spuntare tassi d’interesse mediamente più bassi di due punti percentuali rispetto alle proposte di banche e società finanziarie.

“Per attivare un’offerta sulla nostra piattaforma -chiarisce Luciano Manzo - ciascun prestatore deve indicare una serie di fattori, tra cui importo del prestito, durata, tasso desiderato e tipologia di richiedenti a cui intende prestare. Ogni offerta viene suddivisa in parti uguali che vengono destinate ad altrettanti richiedenti prestito e in questo modo riusciamo a diversificare il rischio".

"Dopo aver controllato -continua- il profilo di credito di chi richiede denaro lo assegniamo a una delle classi di merito creditizio e successivamente la nostra piattaforma va a comporre il prestito con le offerte presenti. A quel punto spetta al richiedente valutare se accettare la proposta. Per tutelare il prestatore, soprattutto in caso di ritardi nel rimborso delle rate, abbiamo creato nel 2015 uno strumento ad-hoc, il fondo di garanzia 'Smartika Lender Protection', che interviene dopo un periodo di 12 mesi di ritardo.

Con un milione e mezzo di euro di somme prese in prestito la Toscana è una delle regioni italiane dov’è più sviluppato il mercato dei prestiti tra privati (social lending). I richiedenti prestiti (borrower) che si rivolgono a Smartika sono soprattutto in provincia di Firenze (87 in totale) e domandano più di 477 mila euro. Il trend è sviluppato anche a Pisa dove le richieste di denaro superano i 180 mila euro (2° posto regionale) da parte di 33 borrower.

I richiedenti prestiti scendono a 25 in provincia di Pistoia, per più di 153 mila euro di somme domandate (3° posto regionale) mentre a Lucca le richieste di denaro sfiorano i 140 mila euro (4° posto) da parte di 35 borrower.

Si domandano prestiti per quasi 133 mila euro a Livorno (5° posto nella regione) da parte di 24 borrower, quasi 104 mila euro ad Arezzo (6° posto) da 24 borrower e quasi 100 mila a Prato (7° posto) da 23 borrower. I richiedenti prestiti sono 19 in provincia di Siena e domandano oltre 90 mila euro (8° posto), quelli di Grosseto 15 per più di 67 mila euro (9° posto) e quelli di Massa Carrara 13 per quasi 60 mila euro (10° posto).

In Toscana le richieste di prestiti provengono soprattutto da uomini (80,3% dei casi) e sono destinate a consolidare debiti (16,7% delle volte) e alla ristrutturazione della casa (10,7%). Nell’8,4% dei casi si richiedono prestiti per l’acquisto dell’auto e, in misura minore, per coprire le spese mediche (7%), comprare mobili e riparazioni varie (5,7% ciascuno), pagare le tasse (4,7%) e acquistare motociclette (4,4%).

Coloro che prestano denaro attraverso il social lending (lender) in Toscana sono per lo più uomini (91,4% dei casi in linea con la media nazionale del 91%). Più di un terzo del denaro prestato nella regione (quasi 1,25 milioni di euro) si concentra in provincia di Firenze: 420 mila euro prestati da 139 lender.

Si prestano somme minori a Pisa (2° posto con 172 mila euro da 60 lender), Livorno (3° posto con oltre 150 mila euro da 39 lender), Lucca (4° con 123 mila euro da 41 lender) e Prato (5° con 98 mila euro da 25 lender). Seguono Siena con 95 mila euro (6° posto) prestati da 34 lender, Arezzo con 82 mila euro (7°) da 31 lender, Pistoia con più di 45 mila euro (8°) da 28 lender e Grosseto con quasi 45 mila euro (9°) da 16 lender. Ultima in classifica la provincia di Massa Carrara, dove 11 lender prestano poco più di 17 mila euro.

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