L'iPhone 6 Plus di uno dei presunti appartenenti alla cellula terroristica sgominata a Bari (Progettavano attentati in Italia, tre i fermi. Trovate foto con obiettivi), nell'ambito dell'inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia su una presunta cellula jihadista, era protetto da un sistema di sicurezza che impedisce agli investigatori di visualizzare i suoi contenuti, in particolare di verificare se ci sono altre foto, video e documenti utili a fini investigativi, oltre a quelli già sequestrati ed esaminati per altri due telefoni cellulari.
Sono tre i fermi effettuati dai militari. Si tratta di due afghani presi a Bari e Cerignola, in provincia di Foggia, e di un pakistano catturato a Milano. L'esistenza di una password nell’iPhone impedisce l'accesso completo al telefonino. Intanto domani a Bari alle 9,30 si terrà l'udienza di convalida dei fermi.
Gli investigatori italiani hanno dunque incontrato gli stessi problemi dell'Fbi che alla fine ha pagato 1,3 milioni di dollari agli hackerper sbloccare l'iPhone dell'attentatore di San Bernardino ed evitare così lo scontro frontale con Apple, che dal canto suo si era rifiutata di forzare il telefono.