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Primo Biagioni presidente Federazione Restauro Confartigianato Firenze

29 maggio 2014 | 17.07
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Primo Biagioni presidente Federazione Restauro Confartigianato Firenze

Firenze, 29 mag. (Labitalia) - È Primo Biagioni, falegname, ebanista e restauratore, il nuovo presidente della Federazione Restauro di Confartigianato Imprese Firenze. Discendente di una famiglia di falegnami e restauratori in attività a Firenze dal 1835, Biagioni succede a Riccardo Bianchi, confermato invece dall’assemblea elettiva alla guida della Federazione Artigianato artistico. Biagioni, che ha frequentato l’Accademia di belle Arti di Firenze, è anche pittore, scultore e docente di ebanisteria, oltre che uno dei più ricercati restauratori italiani (suoi, tra gli altri, i restauri degli arredi dell’Hotel Gritti di Venezia, dell’Excelsior e del St. Regis di Firenze, del Museo Stibbert, di Villa la Pietra-collezione Acton).

Molti gli argomenti che Biagioni ha inserito nell’agenda del suo mandato, come l’opportunità di 'capitalizzare' Expo 2015. "Se ne parla molto, eppure, ad oggi, non esistono idee e progetti concreti, ma solo fumose iniziative di marketing" ha spiegato il neo-presidente che richiede "un più incisivo intervento in materia da parte di Camera di commercio, Comune e Regione". Come azioni in grado di intercettare a Milano possibili clienti da traferire poi a Firenze con speciali pacchetti di offerte (dai trasporti agli itinerari turistici, dalle strutture ricettive alla visita alle botteghe artigiane e al patrimonio artistico-culturale).

Necessari, per Biagioni, anche interventi che, a Firenze (la città concentra il 62% dei restauratori attivi in tutta la provincia), chiamano direttamente in causa il Comune: quelli tesi a favorire il superamento della svalutazione economica, culturale e sociale dell’artigianato, in particolar modo nelle generazioni più giovani, anche attraverso le politiche educative scolastiche; iniziative per favorire 'l’inserimento a bottega'. "Tutte tematiche cui Dario Nardella si era mostrato interessato, -ha concluso- ai tempi del Libro verde sull’artigianato, prima del ‘trasferimento romano’ e che è necessario tornino al centro delle politiche che la sua Giunta metterà in atto, così da dare una prospettiva di fattibilità reale, un futuro che riconosca il valore sociale e artistico dell’artigianato".

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