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Quirinale: per Grasso primo giorno da supplente, telefonata affettuosa con Napolitano

14 gennaio 2015 | 20.09
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Durante la mattina ha presieduto l'aula di palazzo Madama, poi il trasferimento a piedi a palazzo Giustiniani presso la Sala della Costituzione. Ad attenderlo, corazzieri e stendardo presidenziale, comincia così la 'mutazione' da numero due a massima carica dello Stato

Pietro Grasso e Giorgio Napolitano - INFOPHOTO
Pietro Grasso e Giorgio Napolitano - INFOPHOTO

Una giornata impegnativa per Pietro Grasso, un mercoledì da Presidente del Senato che dà un temporaneo addio al ruolo di seconda carica dello Stato e viene proiettato al top, nell'esercizio del ruolo, con le funzioni e i poteri, di Presidente della Repubblica a seguito delle dimissioni di Giorgio Napolitano. Una 'mutazione', quella della 'supplenza', non imprevista ma pur sempre non agevole da sperimentare.

Stasera le luci brillano al secondo piano, ad angolo, di palazzo Giustiniani, proprio dietro palazzo Madama. Nell'edificio, in tempi normali, c'è la residenza del presidente del Senato, ma ora è diventato una sorta di Quirinale in miniatura e lo resterà fino all'elezione del nuovo Capo dello Stato, con Grasso a esercitare quanto previsto dall'art.86 della Carta proprio presso la Sala della Costituzione. Nel cortile si staglia la figura di un corazziere. Sul balcone, sventola, accanto alla bandiera italiana e a quella europea, lo stendardo della presidenza.

Per sottolineare la linearità e la chiarezza del passaggio, alle 12 in punto, dopo aver ricevuto dal Segretario generale del Quirinale, Donato Marra, l'atto con cui Napolitano ha rassegnato le dimissioni, Grasso è uscito dall'ingresso principale di palazzo Madama e ha percorso a piedi la breve distanza che lo separa da quella che di solito è 'casa sua' ma che è diventata la nuova, provvisoria, 'casa degli italiani', come spesso viene definito il 'vero' Quirinale. Nell'ufficio al secondo piano ha portato con se' pochi, due o tre, oggetti di valore affettivo. E affettuosa è stata la telefonata nel pomeriggio con (l'ormai) Presidente emerito della Repubblica e senatore a vita Giorgio Napolitano.

In un tweet la 'forte emozione', su Fb molti 'like' e commenti positivi

I momenti di comunicazione con l'esterno probabilmente saranno rarefatti rispetto alla prima linea dello scranno più alto di palazzo Madama lasciato ora a Valeria Fedeli, e tuttavia almeno oggi Grasso non ha rinunciato a condividere con i follower del suo account twitter lo spirito con cui affronta questo passaggio: "Una grande responsabilità e una forte emozione. Affronterò questi giorni con spirito di servizio e animo sereno".

Il tweet, rilanciato sul profilo Facebook ottiene nel giro di poche ore duemila 'likes' e anche i commenti si rivelano in grande prevalenza beneauguranti, con inevitabili 'fughe' in avanti di chi auspica ulteriori progressi all'ex magistrato.

Lui, però, oggi, nel momento del saluto all'aula, prima della sospensione dei lavori, ha trovato il modo di scherzare e ridimensionare la situazione, con i colleghi, che pure, dall'opposizione, non erano stati teneri, in riferimento ai lavori sulla legge elettorale.

Ai senatori, so che non mancherò a tutti ma torno presto

Qualcuno gli aveva dato del "Re Travicello", un altro ne aveva messo in discussione la terzietà. "Vi dico -è stato alla fine il saluto- che da un punto di vista affettivo l'aula mi mancherà. So che magari qualcuno dirà 'lei non ci mancherà' ma questo lo metto in conto. Spero comunque di tornare presto".

Che però non fosse in un 'mood' evangelico tout court si era capito nell'unico momento davvero teso della seduta. Alberto Airola, capogruppo M5S, aveva detto che a lui, Grasso, "tra un minuto non gliene fregherà più niente" e quindi si sarebbe facilmente assunto l'onere di non concedere un'estensione dei tempi per la presentazione dei subemendamenti alla legge elettorale.

Ultimo atto 'politico' di Grasso da presidente del Senato prima della supplenza, forse, è la replica immediata al senatore: "Non glielo consento di dirlo, assolutamente. Perché sono qua oggi, e ci ho messo la faccia. Se sono qui è proprio per assumermi tutte le responsabilità". Compresa quella di concedere un'ora supplementare alle proposte delle opposizioni. Prima di prendere la strada, e non il passaggio sotterraneo, verso il 'piccolo Quirinale'.

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