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Crisi: 1° semestre 2015 'nero', 121 i casi di suicidio

23 luglio 2015 | 14.37
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Crisi: 1° semestre 2015 'nero', 121 i casi di suicidio

Nei primi sei mesi del 2015 sono già 121 le persone che si sono tolte la vita per motivazioni economiche. Il dato, rileva la Link Campus University di Roma, è il più tragico dal 2012, anno in cui l’Università ha istituito l’Osservatorio “Suicidi per crisi economica”.

L’aggiornamento semestrale che emerge dal rapporto è allarmante: quasi il doppio dei suicidi rispetto a 3 anni fa, escalation delle tragedie soprattutto nel Mezzogiorno e nel Nord-Est, aumento dei casi tra gli imprenditori, abbassamento dell’età media, crescita dei tentati suicidi di quasi il 50% rispetto al stesso periodo 2014. Salgono così complessivamente a 560 i suicidi (e 320 i tentati suicidi) registrati in Italia per motivazioni economiche dall’inizio del 2012 a giugno del 2015.

Dopo l’aumento esponenziale del numero di suicidi tra i disoccupati registrato lo scorso anno, il fenomeno (111 gli uomini che si sono tolti la vita, 10 le donne) sembra essere tornato ad interessare con maggiore forza gli imprenditori, che tornano a essere le prime vittime della crisi economica con 53 suicidi (nel semestre 2014 erano 46). I dati "confermano le drammatiche difficoltà, nonostante i recenti interventi legislativi in favore delle aziende, che vive oggi l’imprenditoria italiana, vittima non solo della generale crisi economica ma anche di una elevata pressione fiscale, inadeguata e controproducente per le imprese, soprattutto in questo momento storico", spiega il direttore dell’Osservatorio sui Suicidi dell’Università degli Studi Link Campus University, Nicola Ferrigni.

Quarantatré i casi tra i disoccupati e (cifra triplicata rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso) 19 tra i dipendenti, mentre 3 sono i pensionati. Altro dato significativo arriva dall’età, che nel semestre nero considerato si abbassa di circa una decade, con il segmento 35-44enni che rappresenta il 28,9% dei casi (era al 21,7%), mentre i 45-54enni scendono al 26,4%, oltre 10 punti in meno rispetto allo stesso periodo 2014.

Anche tra gli under 35 il fenomeno è sensibilmente in crescita, con il 12,4% dei casi che equivale, in termini di incidenza, a quasi il doppio rispetto al 2012. “L’aumento qui considerato – ha aggiunto Ferrigni – fa pensare che l’ammortizzatore sociale rappresentato dalla famiglia, che negli ultimi anni ha sostituito quello sociale erogato dallo Stato e permesso fino a ora al sistema di restare in piedi, vada progressivamente esaurendosi”. A eccezione di aprile, si assiste a un aumento delle vittime rispetto ai semestri precedenti in tutti i mesi considerati nell’analisi. Maggio il mese peggiore, con 27 casi.

L’Osservatorio sui suicidi è uno studio avviato nel 2012 dalla Link Campus University e si basa su un lavoro quotidiano di analisi della rassegna stampa dei principali quotidiani nazionali e locali, tg, programmi di approfondimento, spacci di agenzie, verifiche telefoniche alle autorità locali.

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